Attualità

Turismo e agricoltura, parola al sindaco di Amalfi Daniele Milano

di Marco Montini -


Daniele Milano è il sindaco di Amalfi, meravigliosa cittadina campana, bomboniera della costa tirrenica. Con lui abbiamo parlato della rilevanza nazionale e della importanza turistica del suo Comune e del ruolo del settore primario in paese, anche alla luce del recente riconoscimento internazionale della “Food and Agriculture Organization”.  

Sindaco, i terrazzamenti agricoli di Amalfi in pietra a secco coltivati con limoneti, uliveti e vigneti sono diventati patrimonio dell’umanità per l’agricoltura. Come valuta questo riconoscimento della FAO? “Un riconoscimento straordinario che non piove dall’alto ma premia l’impegno e la perseveranza del Comune di Amalfi, prima con l’iscrizione nel “Registro nazionale dei Paesaggi Rurali Storici” nel 2018 e poi con la partecipazione al programma GIAHS. Intendiamo così accendere i riflettori sull’agricoltura eroica, impegnarci per la sua tutela e sensibilizzare le istituzioni a prevedere particolari misure per il sostegno materiale di questo delicato sistema. Ci abbiamo creduto con forza e questo riconoscimento lo dedichiamo a tutti coloro che, con grande sacrificio e passione, sono stati e sono il cuore pulsante di questo sistema agricolo divenuto patrimonio mondiale”. 

Il Comune di Amalfi sostiene “l’agricoltura eroica” e ha bandito un avviso pubblico di manifestazione di interesse destinato ai proprietari dei fondi agricoli. Quale l’intento? “La nostra Amministrazione sta destinando 50mila euro all’anno di fondi di bilancio comunale per questa iniziativa che intende incentivare la gestione attiva dei terreni agricoli e contrastare il fenomeno dell’abbandono. Questo perché in un luogo come Amalfi, la pratica agricola associata all’attività manutentiva dei terrazzamenti, rappresenta un elemento decisivo per esercitare la cura del territorio, molto spesso, come è noto, oggetto di fenomeni anche importanti di dissesto idrogeologico”.

Anche quest’anno Amalfi si è riconfermata regina del turismo e simbolo di un sistema paese in continua crescita in questo senso. È concorde? “I dati legati ad arrivi e presenze nelle strutture turistiche nel 2025 ad Amalfi sono sicuramente positivi: rispetto al 2024 registriamo numeri in aumento ad aprile, maggio e giugno stabili, luglio e agosto con una contrazione dell’1%. Parliamo di dati ufficiali, estratti dal software della tassa di soggiorno: chi sostiene fantomatici cali del “20/30%”, semplicemente non sa di cosa parla. Ci sarebbe da aprire una riflessione, piuttosto, sul numero di posti letto disponibili che nel 2022 erano 3.200, oggi invece sono 4.700: in pratica, il numero di persone che arriva nella destinazione resta inalterato ma si distribuisce su un paniere molto più ampio di posti letto. Il mercato sta iniziando a regolare ciò che i Comuni non hanno ancora il potere di fare. In termini di visibilità, il 2025 è stato un anno eccezionale per Amalfi. A partire dall’evento mondiale che ha tenuto a battesimo la nuova “Ferrari Amalfi”: un co-branding straordinario che sta garantendo – e garantirà per molti anni – un irripetibile ritorno d’immagine. Poi la 70° Regata delle Antiche Repubbliche Marinare ed il Summit che ha riunito i Sindaci delle più importanti realtà turistiche d’Italia da cui è nata la “Carta di Amalfi – per un nuovo rapporto tra destinazioni turistiche e comunità residenti”

In numerose città italiane, si sta affacciando un fenomeno che preoccupa molti: quello dell’overtourism. Preoccupa anche voi? 

“Più che di overtourism, ci piace parlare di gestione sostenibile del turismo.Nei Comuni turistici si registrano picchi di presenze sul territorio significativamente superiori al totale della popolazione residente, per molti mesi, con considerevoli impatti sulla comunità, sulla tenuta dei servizi pubblici e delle infrastrutture, nonché sulla sicurezza stessa della destinazione. Ricercare un equilibrio è essenziale per tutelare la qualità della visita dei nostri ospiti, così come il benessere dei residenti. Nella “Carta di Amalfi” abbiamo sintetizzato tutte le proposte prioritarie su cui è necessario intervenire. Maggiori poteri per gestire la presenza di “picchi” nelle località, ovvero l’ottimizzazione degli arrivi di veicoli, treni, imbarcazioni, sulla base degli spazi disponibili e delle infrastrutture di ricezione effettivamente esistenti. Nuovi strumenti normativi per disciplinare l’offerta di posti letto turistici, evitandone la concentrazione in zone che dimostrano elevati “indici di turisticità”. Maggiore flessibilità nelle assunzioni di personale – in primis a tempo determinato per il controllo del territorio, oggi agganciate a vincoli anacronistici e assolutamente non rispondenti alle esigenze dei Comuni turistici. Abbiamo già raggiunto un primo risultato, con l’attivazione del tavolo interistituzionale dedicato alla gestione e alla sicurezza dei flussi turistici, promosso dai Ministri del Turismo e dell’Interno, a cui partecipano i Sindaci promotori della “Carta di Amalfi”.

Regione Campania e governo nazionale. In questi mesi come e quale è stata l’interlocuzione istituzionale per lo sviluppo – ambientale, produttivo e turistico – di Amalfi e più in generale della costiera? “Nel corso di questi anni, l’interlocuzione con le Istituzioni sovraordinate è stata ottima.

L’esempio più significativo è rappresentato dal percorso che ha riguardato la “ZTL territoriale”, una proposta che ho lanciato nel settembre 2018 per ridurre i problemi legati al traffico in Costa d’Amalfi. Dopo un lungo iter e grazie all’attuale maggioranza parlamentare, la proposta  è diventata legge a novembre 2024, entrando ufficialmente nel Codice della Strada. In questo modo, nelle aree Unesco, per non più di 5 mesi all’anno, sarà possibile attivare ZTL extra-urbane, cioè a cavallo di più Comuni. Al tempo stesso, la Regione Campania ha approvato il progetto di fattibilità della relativa infrastruttura tecnologica e deliberato il finanziamento da più di 4 milioni di euro per la sua realizzazione. Al momento, i Comuni della Costa d’Amalfi sono a lavoro per definire la collocazione puntuale delle postazioni tecnologiche. Questa è la dimostrazione che è possibile cambiare la realtà partendo dalle esperienze locali, creando nuovi modelli per il governo dei territori: proprio in queste settimane è emerso l’interessamento della provincia di Bolzano ad adottare questo strumento”.


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