Cultura & Spettacolo

IN LIBRERIA – La felicità nei giorni di pioggia

di Eleonora Ciaffoloni -


Ci sono libri che non hanno l’urgenza di stupire con intrecci complicati o colpi di scena inaspettati, ma preferiscono soffermarsi sulle emozioni, sui legami e su ciò che resta quando la vita ci mette di fronte alla perdita. La felicità nei giorni di pioggia di Imogen Clark, edito da Libreria Pienogiorno, appartiene proprio a questa categoria: un romanzo intimo, dolceamaro, che parla di famiglia, di dolore e di rinascita.

La protagonista è Romany, una ragazza di diciotto anni che si trova improvvisamente sola dopo la morte della madre Angie, l’unico genitore che abbia mai conosciuto. Il vuoto lasciato da questa perdita è immenso, ma Angie – donna fuori dagli schemi – ha pensato a tutto. In una lettera di commiato, consegnata ad un avvocato, affida a quattro tutori il compito di accompagnare Romany fino all’ingresso all’università. Sono persone molto diverse tra loro: c’è Maggie, amica pragmatica e brillante, donna di successo totalmente votata al lavoro; Leon, timido e riservato, con un talento musicale straordinario che ha preferito nascondere; Tiger, spirito libero ed eterno viaggiatore, che non ha mai trovato un vero posto nel mondo. Infine, c’è Hope: l’unica estranea al gruppo di amici storici, un volto nuovo che -inizialmente- suscita diffidenza.

Il cuore del romanzo è proprio questo: la costruzione di una “tribù” che, pur non legata dal sangue, diventa una famiglia capace di crescere insieme. Romany, nel suo ultimo anno di scuola superiore, impara a conoscere se stessa attraverso le lezioni di vita che ciascuno dei tutori porta con sé. Allo stesso tempo, gli adulti si trovano costretti a fare i conti con i propri fantasmi, i propri rimpianti e i sogni accantonati.

Imogen Clark riesce a dare voce a ogni personaggio, rendendolo protagonista a modo suo. Non c’è solo Romany al centro della scena: ognuno attraversa un percorso di crescita personale, trasformando il romanzo in una narrazione corale. Uno dei punti di forza del libro è il modo delicato in cui viene affrontato il tema del lutto. Non ci sono pagine eccessivamente lacrimevoli, né si indulge nel dolore in modo melodrammatico. Al contrario, la perdita viene raccontata con naturalezza, come parte integrante della vita. Bello, fino a qui, tuttavia, il ritmo si rivela piuttosto lento: la narrazione privilegia dialoghi e introspezioni, con poco movimento.

Nonostante ciò, La felicità nei giorni di pioggia resta una lettura capace di coinvolgere emotivamente. Forse, più che su carta, potrebbe trovare una dimensione ideale in un adattamento cinematografico, grazie alla coralità delle voci e alla ricchezza emotiva delle storie intrecciate. La felicità nei giorni di pioggia non è perfetto, ma lascia qualcosa di prezioso: la consapevolezza che la felicità può nascere nei momenti più semplici.


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