La caccia all’uomo è finita. “Buongiorno signore e signori, l’abbiamo preso”. Con queste parole il governatore dello Utah, Spencer Cox, ha aperto la conferenza stampa in cui ha annunciato l’arresto di Tyler Robinson, 22 anni, principale sospettato per l’uccisione dell’attivista conservatore Charlie Kirk. Cox ha rivelato alcuni dei passaggi che hanno portato alla cattura: “Un familiare di Tyler Robinson ha contattato un amico di famiglia che a sua volta ha avvisato l’ufficio dello sceriffo della contea di Washington, fornendo informazioni sul fatto che Robinson avesse confessato o lasciato intendere di aver commesso l’atto”. Lo stesso parente, ha aggiunto il governatore, ha raccontato che il giovane “negli ultimi anni era diventato più politico”, ricordando in particolare una cena in cui aveva menzionato l’arrivo del fondatore di Turning Point Usa alla Utah Valley University e aveva commentato con un familiare che “Kirk era pieno di odio e diffondeva odio”.
Le conversazioni che incastrano Tyler Robinson
Spencer Cox ha inoltre riferito che gli investigatori hanno acquisito conversazioni tra Robinson e il suo coinquilino che farebbero luce sul piano di morte messo a punto: “Gli investigatori hanno interrogato quel coinquilino, il quale ha dichiarato che il suo compagno di stanza, riferendosi a Robinson, aveva fatto una battuta su Discord”. I messaggi includevano “indicazioni legate al recupero di un fucile da un punto di deposito, al suo occultamento in un cespuglio, a osservazioni visive dell’area in cui l’arma era stata lasciata e a un messaggio in cui si affermava di aver lasciato il fucile avvolto in un asciugamano”. Il sospettato si è cambiato d’abito prima di sparare. Al momento dell’arresto indossava gli stessi vestiti che aveva prima di entrare in azione. Ovvero una “semplice maglietta color castagna, pantaloncini chiari, un cappello nero con un logo bianco e scarpe chiare”.
Il governatore Cox e i proiettili politicizzati
Cox ha usato espressioni forti, parlando di “spartiacque nella storia americana” che “sembra molto simile alla fine degli anni ’60”. I fatti emersi sembrano confermare la matrice “politica” dell’esecuzione. Sui proiettili inesplosi rinvenuti alla Utah Valley University, luogo dell’assassinio di Kirk, erano state incise frasi di natura omofoba e antifascista. “Hey fascista! Prendi Questo”, recitava la prima. “Oh bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao”, la seconda. “Se stai leggendo questo, sei gay. Lmao (laughing my ass off)”, l’ultima. Tyler Robinson avrebbe agito da solo. “Al momento non ci sono informazioni che potrebbero portare a ulteriori arresti”. Smentito il fatto che fosse uno studente della Utah Valley University.
Il coraggio del padre del killer e le parole di JD Vance
Il padre del giovane, dopo aver identificato il figlio attraverso le foto rese pubbliche dalle forze dell’ordine, gli ha detto di costituirsi. E per convincerlo si è rivolto anche a un pastore che si occupa di giovani. Quest’ultimo ha chiamato gli agenti della polizia giudiziaria che lo hanno arrestato.
“Sono grato al governatore Spencer Cox, alle forze dell’ordine dello Utah, a Kash Patel e all’Fbi per aver dedicato a questo caso il tempo, le risorse e il duro lavoro che meritava. Questa è una grande svolta e tutti coloro che hanno contribuito, dai professionisti delle forze dell’ordine a chi ha fornito suggerimenti, meritano il nostro riconoscimento e la nostra gratitudine”, ha scritto il vice presidente degli Stati Uniti JD Vance su ‘X’ dopo l’arresto di Robinson.
“Per certi versi, l’indagine è ancora agli inizi. Ma credo che l’assassino sia in custodia”, ha proseguito Vance. “Pregate per Erika Kirk e per quei due splendidi bambini. Stamattina abbiamo compiuto un grande passo avanti per ottenere giustizia per Charlie e per la sua famiglia. Grazie a Dio per questo”, ha concluso il vice presidente Usa.
“Al mio amico Charlie Kirk: riposa ora, fratello. Ci vediamo nel Valhalla”. Il direttore dell’Fbi Kash Patel ha concluso in questo modo la conferenza stampa in cui è stata ufficializzata la cattura di Tyler Robinson.
Trump vuole la pena di morte per Robinson
“Spero che venga condannato a morte”, aveva affermato Donald Trump a Fox and Friends prima che venisse reso noto il nome del messaggero di odio. A una domanda su come “rimettere in sesto il Paese”, come “riunirlo” dopo l’accaduto, il presidente ha risposto apertamente: “Non me ne potrebbe importare di meno”. E ancora: “I radicali di destra spesso sono radicali perché non vogliono vedere criminalità. Non vogliono vedere la criminalità, sono preoccupati per il confine. I radicali di sinistra sono il problema, sono feroci, orribili e politicamente esperti”.