L’assassinio di Kirk diventa un tema da campagna elettorale
Scontro politico sulla morte dell'attivista pro Trump
Le reazioni all’assassinio di Charlie Kirk hanno fatto il giro del mondo e, da un palco politico a un salotto televisivo, in Italia continuano ad alimentare il dibattito. Le principali leader nostrane, Giorgia Meloni ed Elly Schlein, si sono prodigate in uno scontro a distanza sull’asse Madrid-Roma. La premier, dalla convention madrilena di Vox, ha omaggiato l’attivista trumpiano, il cui “sacrificio”, ha detto “ha ricordato un’altra volta da che lato stanno la violenza e l’intolleranza”. Parole quelle della Presidente del Consiglio che, partendo dell’attentato nel quale Kirk ha perso la vita, volevano giungere ben oltre i confini americani e il clima di tensione che sembra destinato ad acuirsi durante la seconda amministrazione Trump. Il riferimento della premier era indirizzato all’opposizione italiana che ha recepito il messaggio forte e chiaro.
La replica di Schlein
Poche ore dopo è stata infatti la segretaria del Pd a tornare sull’omicidio di Charlie Kirk, replicando da Roma alle parole di Giorgia Meloni. Per la Schlein è “irresponsabile aumentare e fomentare questo clima incandescente, quando tutte le forze politiche avrebbero dovuto condannare insieme quella violenza politica”. Parole che al centrodestra non vanno giù e così a rincarare la dose ci pensa direttamente il generale Vannacci a margine della presentazione dei candidati della Lega alle regionali in Toscana, alla quale ha partecipato ieri con Matteo Salvini. “Elly Schlein faccia pace con la propria coscienza: non rivolga certo a noi questo clima, questo clima viene da qualcun altro, non certo da noi”, ha detto l’eurodeputato riferendosi anche ai commenti all’omicidio di Kirk da parte di alcuni esponenti – o presunti tali, quando addirittura non autoproclamati – dell’universo culturale italiano.
Toni da campagna elettorale
L’impressione però è che i riferimenti all’attentato mortale del giovane attivista trumpiano sia stata solo la miccia per innescare uno scontro tutto italiano, quello relativo alle elezioni regionali. Clima e toni sono, infatti, quelli tipici da campagna elettorale. E a suonare la carica, probabilmente con un entusiasmo che potrebbe risultare eccessivo alla prova dei fatti, è ancora una volta Elly Schlein che nel frattempo ha raggiunto la festa dell’Unità a Reggio Emilia da dove ha rilanciato la supposta unità del centrosinistra: “Compatti vi batteremo prima nelle regionali e poi alle elezioni politiche”, ha suonato la carica la segretaria dem, nonostante Giuseppe Conte non la veda così. “Con il Pd non siamo alleati, stiamo creando un progetto politico per mandare a casa Meloni”, ha chiarito il leader del Movimento 5 Stelle. Musica per le orecchie della premier che ha così avuto gioco facile nel ribadire come a sinistra ci si allei solo per provare a contrastare il centrodestra, mentre la coalizione di cui è leader si tiene insieme per valori, idee e visione comuni.
Torna alle notizie in home