Esteri

Omicidio Kirk: nuovi dettagli su Tyler Robinson e il movente ideologico

Le chat e le notizie fornite dai familiari stanno avvalorando ulteriormente la tesi dell'omicidio politico

di Ernesto Ferrante -


Il governatore dello Utah, Spencer Cox, è intervenuto sul caso di Tyler Robinson, il 22enne sospettato dell’omicidio dell’attivista conservatore Charlie Kirk durante un evento alla Utah Valley University. Cox ha descritto il giovane come “proveniente da una famiglia conservatrice”, precisando tuttavia che “la sua ideologia era molto diversa da quella della sua famiglia”. Il governatore ha aggiunto un ulteriore dettaglio al vaglio degli inquirenti: “Sappiamo che il coinquilino del sospetto…è un partner che sta facendo la transizione da uomo a donna”. La persona, ha riferito, “è stata molto collaborativa con le autorità”.

Il possibile movente

Il repubblicano ha sottolineato che gli investigatori stanno ancora cercando di capire se la relazione tra i due giovani possa costituire parte del movente: “Stiamo tutti traendo molte conclusioni su come una persona del genere possa essere stata radicalizzata. E penso che queste siano domande importanti che dobbiamo porci e a cui dobbiamo rispondere”. Le informazioni a disposizione provengono da “amici che hanno confermato che c’era un po’ quella cultura oscura di internet…e questi altri luoghi oscuri della rete dove Robinson si spingeva molto a fondo”.

Spencer Cox ha infine denunciato i danni causati da internet e dai social media, gestiti da personaggi etichettati come “imprenditori del conflitto” che “hanno capito come hackerare i nostri cervelli, farci diventare dipendenti dall’indignazione e portarci a odiarci a vicenda”.

Il direttore dell’Fbi Kash Patel si è soffermato sulle notizie di una presunta nota lasciata da Robinson, in cui si legge che aveva “l’opportunità di eliminare” Kirk, prima di un inequivocabile “lo prenderò”. Quel messaggio risale a prima della sparatoria. Rispetto al possibile “movente ideologico”, Patel ha evidenziato che la famiglia del ragazzo ha fatto sapere che “ha aderito all’ideologia di sinistra.

I messaggi tra il presunto killer e gli amici

Axios ha citato il contenuto di una chat di una ventina di amici sulla piattaforma Discord di cui faceva parte il 22enne originario dello Utah, in cui è stato subito riconosciuto prima dell’arresto. Al primo messaggio in cui si notava la sua somiglianza con le foto inizialmente diffuse dall’Fbi il giorno dopo lo sparo, Tyler ha risposto: “È stato il mio dopplenganger, cerca di mettermi nei pasticci”. “Tyler ha ucciso Charlie!!!”, ha incalzato un altro utente, non si sa se in maniera scherzosa o no, intorno all’una del pomeriggio di giovedì (ora locale). Un terzo ha suggerito che il gruppo poteva denunciarlo e prendersi i 100mila dollari di premio dell’Fbi. “Solo se me ne date una parte”, ha ribattuto freddamente il presunto killer. Beffarda un’altra sua replica: “Sono Charlie Kirk, volevo uscire dalla politica così ho finto la mia morte e ora posso vivere la mia vita dei sogni in Kansas”.

Si terrà il 21 settembre in Arizona allo State Farm Stadium, un luogo che può ospitare fino a 60mila persone, una cerimonia commemorativa in ricordo di Charlie Kirk. Ad annunciarlo è stata Turning Point Usa, l’organizzazione di cui Kirk è stato il co-fondatore, invitando il pubblico a celebrare la sua “vita straordinaria e la sua eredità duratura”. All’evento sono attesi, tra gli altri, il presidente Donald Trump, il vice presidente JD Vance ed il segretario di Stato, Marco Rubio.

L’iniziativa di Di Giuseppe (Fdi)

“Non possiamo più restare in silenzio, la recente ondata di post d’odio diretti contro Charlie Kirk e le sue idee rappresenta una vergognosa dimostrazione di barbarie culturale, un comportamento indegno di una società civile, che non può essere tollerato né minimizzato”. Lo ha dichiarato su LinkedIn Andrea Di Giuseppe eletto nella Ripartizione America settentrionale e centrale in quota Fratelli d’Italia e membro della Commissione Affari Esteri della Camera dei deputati.

“Incoraggiare la violenza, banalizzarla o addirittura giustificarla significa attentare alle fondamenta stesse della democrazia, è per questo che presento un esposto, un atto concreto per ricordare che chi alimenta odio e violenza dovrà risponderne senza alcuna impunità, chi ha a cuore la libertà di pensiero, la dignità personale e il confronto democratico deve indignarsi, perché oggi colpiscono Charlie Kirk, ma domani la vittima potrebbe essere chiunque osi dissentire o formulare idee non conformi al pensiero dominante”, ha concluso il parlamentare di Fdi.


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