Economia

Ogni giorno in mare 200mila container vuoti: in Europa a causa del minore export

Un riequilibrio del mercato previsto solo a partire dal 2028

di Angelo Vitale -


Nel 2024 il traffico mondiale di container ha raggiunto il numero di circa 183,1 milioni movimentati, con una crescita intorno al 6% rispetto al 2023. Nei primi tre mesi del 2025, il traffico container globale è cresciuto del 4,2% rispetto allo stesso periodo del 2024. Per dare una stima del numero di container che viaggiano ogni giorno, il traffico container globale giornaliero si aggira intorno a circa 500mila container movimentati ogni giorno nel mondo. Di questi, un numero enorme – circa 200mila, il 41% – viaggia vuoto.

Container: 200mila ogni giorno vuoti sulle rotte marittime

Lo rileva un recente report di Sea Intelligence, una società di analisi e ricerca specializzata nel settore del trasporto marittimo containerizzato che monitora e analizza costantemente i flussi container, la capacità disponibile sulle rotte principali (Asia-Europa e Asia-America).

L’offerta di capacità si è fortemente ampliata negli ultimi anni, con l’ingresso di molte nuove portacontainer. Tuttavia, la domanda globale non è cresciuta allo stesso ritmo, creando un eccesso di capacità che, secondo le previsioni di Sea Intelligence, potrebbe portare a un riequilibrio del mercato solo a partire dal 2028 o oltre. Questo squilibrio genera pressioni al ribasso sui noli e aumenta la quota di quellli vuoti in circolazione.

In Europa minore export

Acumen Freight Solutions, azienda pakistana di spedizioni e logistica specializzata nel settore del trasporto marittimo, aereo e terrestre, oltre che nei servizi di sdoganamento e gestione della supply chain, spiega il fenomeno come conseguenza degli squilibri commerciali e logistici globali, definendo i container vuoti come “attori silenziosi della logistica” che generano costi elevati, inefficienze e squilibri lungo le rotte commerciali.

Secondo Acumen, gli scambi commerciali non scorrono mai in modo uniforme tra i Paesi e le varie regioni dei co9ntinenti: alcune esportano molto più di quanto importano (ad esempio i porti in Asia con alti volumi di esportazione) mentre altre regioni, come Nord America ed Europa, importano più di quanto esportano, causando eccedenze di container vuoti in alcuni porti e carenze in altri. Questo richiede un costoso riposizionamento dei container, che comporta maggiori costi operativi, di stoccaggio, perdite di fatturato, aumento del consumo di carburante e delle emissioni.


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