Caso Amabile, cosa è successo al brand di Martina Strazzer
Martina Strazzer, 25 anni, imprenditrice modenese e fondatrice del brand di gioielli Amabile, è tornata a parlare pubblicamente del caso che negli ultimi mesi ha travolto lei e la sua azienda. Dopo settimane di silenzio, la Ceo ha pubblicato su TikTok tre lunghi video in cui ha raccontato la sua versione dei fatti sulla vicenda di Sara Cecconi, la contabile assunta nel luglio 2024 durante la gravidanza e rimasta senza contratto pochi mesi dopo.
Caso Amabile: cosa è successo: dall’assunzione social alle accuse
Il tutto è iniziato a novembre 2024, quando Strazzer aveva annunciato con entusiasmo, attraverso un video virale, l’assunzione di una donna incinta. Quel gesto era stato accolto come un esempio positivo di inclusione, tanto da generare ondate di applausi e commenti di sostegno. Ma lo scenario si è ribaltato pochi mesi dopo, quando è emerso che a Sara non era stato rinnovato il contratto. Sui social sono piovute accuse di purpose washing e di strumentalizzazione della maternità a fini d’immagine, mettendo l’azienda Amabile al centro di un’ondata di critiche.
La versione di Strazzer
Nei nuovi video, Strazzer ha voluto chiarire la sua posizione: secondo l’imprenditrice, l’esperienza lavorativa di Sara non era stata presentata con trasparenza. “Aveva tanti anni di esperienza, ma non nello stesso ruolo. Quella mansione era stata svolta solo pochi mesi prima del suo ingresso in Amabile”, ha detto.
Inoltre, Strazzer sostiene che proprio da questa inesperienza sarebbero nati “errori concreti e significativi” nella gestione contabile, motivo per cui il contratto non è stato rinnovato. L’imprenditrice ha anche respinto l’accusa di mancanza di spiegazioni dicendo: “Abbiamo avuto quattro incontri in cui le ragioni sono state chiarite”, ha ribadito.
Sul fronte della comunicazione social, l’imprenditrice si è assunta la responsabilità: “Ho sbagliato a raccontare con entusiasmo eccessivo una normale assunzione, trasformandola in un caso mediatico”. Tuttavia, ha difeso il messaggio di fondo: “Un imprenditore non deve rabbrividire davanti a un pancione”.
Le parole di Strazzer hanno diviso l’opinione pubblica: da una parte chi continua ad accusarla di opportunismo, dall’altra chi difende la sua libertà di tutelare l’impresa. La Ceo ha voluto chiudere con una riflessione: “Se davvero avessi architettato tutto per fini comunicativi, perché mai non mi sarei assicurata di rinnovare il contratto?”. Amabile, intanto, prosegue la propria attività, ma il caso resta aperto.
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