Immigrati, la petizione “milionaria” che imbarazza Le Pen
Marine Le Pen e i gollisti si tengono a distanza da un'iniziativa che sta facendo scalpore all'insegna della "scomparsa" del popolo francese
Un milione e mezzo di firme raccolte in 10 giorni sotto una petizione che chiede un referendum sugli immigrati. Fa rumore in Francia – e non solo, considerato che la questione investe l’uso spregiudicato di una pretesa democrazia digitale per condizionare la politica – l’iniziativa che Le Monde oggi spiega con una rapida frase: “Un volto noto, le risorse di un potente gruppo mediatico e un conteggio delle firme gonfiato come un palloncino”. L’ha lanciata Philippe de Villiers, l’appoggia il gruppo editoriale Bolloré, la raccolta firme procede a valanga con modalità che proprio Le Monde oggi sbugiarda.
La petizione per un referendum sugli immigrati
Le Monde liquida la petizione come un “testo apocalittico e xenofobo” e racconta che la mossa è vista e seguita con un certo imbarazzo dalla destra, anche quella lepenista.
Philippe de Villiers è un politico francese 76enne, proviene da una famiglia nobile ed è cattolico osservante. Sposato con sette figli, ha avuto una lunga carriera nella pubblica amministrazione e in politica: è stato deputato nazionale e deputato europeo, fondatore del Movimento per la Francia ed è noto per posizioni ultraconservatrici, tradizionaliste ed euroscettiche.
Nel suo ultimo libro “Populicide”, nelle librerie tra pochi giorni, definito come un libro-testamento, espone senza filtri il suo pensiero con l’ossessione di trovare una soluzione per il Paese, descrivendo la scomparsa progressiva del popolo francese come un “populicidio”. E affrontando con toni apocalittici la sovranità nazionale, la crisi politica e sociale della Francia, la sua visione critica rispetto all’immigrazione e alle istituzioni europee. De Villiers lo presenta come un ultimo grido, un avvertimento prima che sia troppo tardi.
Bolloré, un fan di Giorgia Meloni
Vincent Bolloré, invece, noto per il suo ruolo dominante nel panorama mediatico francese – possiede CNews, Paris Match, Le Journal du dimanche e Europe 1 – è considerato il promotore di un'”unione delle destre” in Francia, unendo la destra sovranista e nazionalista del Rassemblement National, con il partito gollista e di destra più moderata Les Républicains, sul modello italiano.
Sostiene una destra dura e identitaria, con politiche anti-immigrazione e una posizione conservatrice, ma poi preferisce che nella gestione economica del Paese ci siano ministri provenienti da una destra più moderatamente liberale, ispirandosi al modello della premier italiana Giorgia Meloni, che a suo dire unisce nazionalismo e riformismo economico.
Le reazioni
“Io non firmo petizioni, io deposito proposte di legge”, ha commentato Marine Le Pen su CNews, “con una punta di mala fede – registra Le Monde – dato che il suo partito moltiplicava le petizioni su molti temi, compresa la richiesta di “un referendum immediato sull’immigrazione”», non più tardi del maggio scorso”. Di solito, però, in tutto lo scenario della destra francese, raccogliendo poche migliaia di firme.
Il tema immigrati, peraltro, è di quotidiana attualità in Francia: proprio oggi CNews apre la sua homepage su un sondaggio che indica nel 60% i francesi favorevoli allo stop alla regolarizzazione degli immigrati clandestini.
Le firme “gonfiate”
Per Le Monde, le firme sono gonfiate. La piattaforma sostenuta dal gruppo Bolloré, infatti, non ne garantirebbe l’unicità di provenienza come, per esempio, Change.org, consentendo di inviare più adesioni con il solo obbligo di indicarne a corredo una mail. Un particolare che permette di manifestare il consenso più volte indicando anche caselle di posta elettronica non personali, appartenenti a terzi.
In ogni caso, un’iniziativa che sta moltiplicando la diffusione delle idee di de Villiers e amplificando la percezione dell’immigrazione come un problema sul quale intervenire nella maniera più radicale possibile.
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