La Corte dei conti boccia la manovra in Germania
Per i magistrati contabili il governo propone troppo debito. Scoppia la polemica
Merz promette un autunno di riforme ma intanto la Corte dei Conti gli boccia la manovra: è caos in Germania e la polemica, adesso, ricade tutta sulle spalle, oltre che del cancelliere, anche del ministro alle Finanze, il socialdemocratico Lars Klingbeil. Ai magistrati contabili di Berlino non vanno giù le montagne di debito promesse nel documento di bilancio e deplora il fatto che il governo non riesca a finanziarsi autonomamente attingendo solo alle sue entrate.
La Corte dei conti boccia la manovra in Germania
“Il governo federale sta strutturalmente vivendo al di sopra delle proprie possibilità”, riferiscono i giudici contabili. E sembra proprio il refrain di qualche anno fa, quando da Berlino e dall’asse frugale ci si riferiva ai Piigs “euromediterranei” rimproverando loro l’attitudine da cicale. “Chiunque intenda finanziare quasi un euro su tre a credito nel 2026 è ben lungi dall’avere un sistema finanziario solido. A medio termine”, spiegano i magistrati, il nuovo debito avrà degli effetti potenzialmente catastrofici dato che il credito di oggi “si tradurrà in un bilancio federale in cui una quota molto significativa sarà vincolata al pagamento degli interessi”.
Sfumano i piani di Berlino?
Il documento presentato dal governo era ambizioso e prevedeva una spesa pari a poco più di mezzo trilione di euro per il 2026 (per la precisione 520 miliardi). Una somma che avrebbe comportato un innalzamento di quasi 90 miliardi di euro del debito nel bilancio di base a cui si aggiungeranno prestiti per oltre 84 miliardi di euro provenienti da fondi speciali, portando il debito tedesco totale del governo federale a circa 174 miliardi di euro. Poco più di un intero Pnrr. Per Merz, che proprio oggi ha promesso una lunga serie di riforme, la bocciatura della manovra da parte della Corte dei conti è uno schiaffo e ora la Germania rischia grosso.
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