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Esteri

“Blocchiamo tutto”: parte l’autunno caldo francese

La pressione sul nuovo primo ministro, Sébastien Lecornu affinché riconsideri i tagli al bilancio e agisca su salari, pensioni e servizi pubblici

di Angelo Vitale -


Oggi in Francia le manifestazioni del movimento “Blocchiamo tutto” (Bloquons tout), nato sui social e sostenuto da sindacati e partiti di sinistra, che punta a paralizzare il Paese con blocchi stradali, scioperi e cortei. La mobilitazione coinvolge decine di città e prevede ripercussioni evidenti su trasporti e scuole.

“Blocchiamo tutto”: arriveranno a 1 milione nelle piazze?

La Francia si prepara a uno dei più grandi scioperi degli ultimi anni, mentre i sindacati si uniscono per fare pressione sul nuovo primo ministro, Sébastien Lecornu, affinché riconsideri i tagli al bilancio e agisca su salari, pensioni e servizi pubblici. Secondo la polizia, oggi circa 800mila persone scenderanno in piazza in tutto il Paese per manifestare, con ripercussioni anche su scuole, treni e trasporti aerei. Saranno schierati complessivamente 80mila agenti di polizia. I media francesi stanno diffondendo la diretta dello sciopero di massa.

Si prevede che sarà la giornata di manifestazioni più numerosa dal 2023, quando un gran numero di persone scese in piazza per protestare contro l’uso del potere esecutivo per far passare l’aumento dell’età pensionabile francese a 64 anni da parte di Emmanuel Macron, senza un voto in parlamento.

Il ritorno dell’autunno caldo in Francia

I media francesi sottolineano la dimensione eccezionale della protesta, paragonandola per capillarità e adesione ai vecchi movimenti dei Gilet Gialli, nati nel 2018 contro le politiche fiscali di Macron. L’attenzione è alta per gli scontri avvenuti negli scorsi giorni con massiccio impiego di forze di polizia (oggi, ci saranno circa 80mila agenti dispiegati a fronteggiare i manifestanti), con centinaia di arresti e momenti di tensione soprattutto nelle grandi città come Parigi, Rennes e Nantes. I manifestanti esprimono una forte richiesta di cambiamento sociale e una critica aspra alla gestione governativa, accentuata dalla crisi politica in corso e dal cambio di governo imminente.

I commenti dei giornali francesi mettono in evidenza il malessere diffuso, con tanti lavoratori incapaci di affrontare il caro vita e che si sentono ignorati dal governo. È un conflitto sociale che si insinua non solo su tematiche economiche, ma anche su questioni identitarie, ambientali e politiche, facendo riemergere un Paese diviso. Molti analisti vedono questa giornata come un segnale di forte instabilità interna e come un possibile preludio ad un autunno di tensioni prolungate.


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