Esteri

“Antifa organizzazione terroristica”. Trump vuole schiantare la sinistra radicale

La sospensione del conduttore Jimmy Kimmel ha incendiato il dibattito politico

di Ernesto Ferrante -


Il presidente americano Donald Trump ha intenzione di “designare Antifa” come “organizzazione terroristica”. “Sono lieto di informare i nostri numerosi patrioti Usa che sto designando grande organizzazione terroristica Antifa, un disastro dell’estrema sinistra, malata e pericolosa”, ha scritto in un post su Truth durante la visita nel Regno Unito. “Raccomanderò anche vivamente che si indaghi a fondo su coloro che finanziano Antifa in linea con i più elevati standard e procedure legali”, ha aggiunto Trump. La mossa arriva dopo l’omicidio dell’attivista conservatore Charlie Kirk lo scorso 10 settembre. Non è ancora chiara la strada che l’amministrazione intende seguire, dato che “Antifa” non è un singolo gruppo, ma una rete “acefala” composta da sigle e attivisti che si definiscono anarchici, anticapitalisti, libertari o comunisti.

Scoppia il caso Kimmel

Stop della Abc “per il prossimo futuro” al talk show di Jimmy Kimmel, dopo i commenti seguiti all’uccisione di Kirk, fondatore del movimento Turning Point Usa. Durante il suo programma, “Jimmy Kimmel Live!”, il conduttore non aveva escluso l’ipotesi che Tyler Robinson, sotto accusa per l’omicidio, potesse aver avuto legami con il movimento Maga. Per la casa di produzione sono state esternazioni “offensive e insensibili” arrivate in un “momento critico nel nostro dibattito politico a livello nazionale”. “La gang Maga sta disperatamente cercando di rappresentare questo ragazzo che ha assassinato Charlie Kirk come qualcosa di diverso da uno di loro e sta facendo di tutto per guadagnare politicamente da questa vicenda”. Questa la frase che ha portato il network controllato da Disney a oscurarlo “a tempo indefinito”.

“Ottime notizie per l’America”, ha commentato Trump. Per il tycoon, “Kimmel non ha alcun talento”. Dopo essersi congratulato con la Abc “per aver avuto alla fine il coraggio di fare quello che andava fatto”, ha chiesto a Nbc News misure contro Seth Meyers e Jimmy Fallon.

La reazione della minoranza e del sindacato di categoria

“Il presidente della Fcc ha minacciato l’Abc e Disney per le parole di Kimmel, poche ore dopo lui è sospeso, questo è pericoloso e incostituzionale, il messaggio ad ogni media è chiaro: adottate la linea Maga o la Commissione federale di censura vi attaccherà”, ha affermato il senatore democratico Ed Markey, puntando il dito contro Brendan Carr, il presidente della Federal Communications Commission, l’ente che regolamenta i media. Secondo Hollywood Reporter, Kimmel non aveva intenzione di scusarsi, pur essendo disponibile a fornire spiegazioni.

“La guerra di Donald Trump e dei repubblicani al primo emendamento è sfacciatamente in contrasto con i valori americani – si legge in una dichiarazione firmata dalla leadership dem alla Camera – società dei media, come quella che ha sospeso Kimmel, hanno molto da spiegare. La censura di artisti e la cancellazione di show sono un atto di codardia e possono essere anche parte di uno schema corrotto”. “I democratici della Camera si assicureranno che gli americani sappiano la verità” conclude la nota, facendo riferimento all’avvio di un’inchiesta da parte del Congresso.

La Writers Guild of America (Wga), il sindacato che rappresenta sceneggiatori e autori televisivi e cinematografici, ha espresso preoccupazione per quanto sta accadendo.

Non solo Trump. Vance paventa una soluzione drastica

Chi esulta per l’assassinio di Charlie Kirk non dovrebbe essere protetto dal licenziamento. Lo ha dichiarato il vicepresidente JD Vance in un’intervista a Fox News. “Il Primo Emendamento protegge molti discorsi sgradevoli, ma se festeggi la morte di Charlie Kirk sei una persona disgustosa e non dovresti essere protetto dal licenziamento”, ha spiegato Vance. “Se sei un professore universitario che beneficia dei soldi che vengono delle tasse degli americani, ha osservato il numero due degli Usa, non dovresti celebrare la morte di Charlie Kirk e se lo fai forse dovresti perdere il lavoro, o la tua università dovrebbe subire un taglio ai finanziamenti”. Sempre a Fox, il procuratore generale Pam Bondi ha sostenuto che “i datori di lavoro hanno l’obbligo di sbarazzarsi” di chi “incita all’odio” relativamente all’assassinio di Kirk.

Russia, Cina e Iran starebbero sfruttando la vicenda Kirk per alimentare teorie del complotto e divisioni politiche negli Stati Uniti. Lo ha rivelato il New York Times citando un rapporto di NewsGuard. Nei sette giorni successivi alla sparatoria, media statali e troll online dei tre Paesi “hanno diffuso oltre 6.200 affermazioni e notizie false o incendiarie”, con l’obiettivo di presentare gli Usa come una democrazia disfunzionale.


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