Andrea Purgatori, responsabilità civili anche per le strutture sanitarie e l’assicurazione
Nuovo capitolo giudiziario sul caso della morte di Andrea Purgatori, il giornalista scomparso nel luglio del 2023 a Roma. Il gup della Capitale ha infatti autorizzato la citazione come responsabili civili di due cliniche private presso le quali il giornalista era in cura, oltre a una compagnia assicurativa. La decisione è arrivata nel corso dell’udienza preliminare che vede indagati quattro medici con l’accusa di omicidio colposo.
Il procedimento, avviato dalla Procura di Roma, nasce a seguito delle indagini sulle cure a cui Purgatori era stato sottoposto prima del decesso. Lo scorso dicembre i pubblici ministeri avevano chiuso gli accertamenti a carico del radiologo Gianfranco Gualdi, del suo assistente Claudio Di Biasi, della dottoressa Maria Chiara Colaiacomo e del cardiologo Guido Laudani, chiedendone successivamente il rinvio a giudizio. Secondo l’ipotesi accusatoria, errori diagnostici e terapeutici avrebbero avuto un ruolo determinante nella morte del giornalista.
Nel corso dell’udienza odierna, il giudice ha anche ammesso la costituzione come parte civile non soltanto dei familiari di Purgatori ma anche dell’associazione Cittadinanza Attiva, storicamente impegnata nella tutela dei diritti dei pazienti. Un riconoscimento importante, che rafforza il peso simbolico e sociale del processo.
Soddisfazione è stata espressa dall’avvocato Alessandro Silveri Gentiloni, legale della famiglia Purgatori: «Se sarà affermata la responsabilità dei medici e delle strutture presso cui hanno operato, dovranno risponderne nei confronti dei familiari», ha dichiarato, sottolineando come la decisione del gup rappresenti un passo avanti verso l’accertamento della verità.
La prossima udienza è fissata per il 20 febbraio 2026, data in cui saranno chiamate a comparire in giudizio anche le due cliniche e la compagnia assicurativa. Sarà un momento cruciale per definire le responsabilità non solo dei singoli professionisti ma anche delle strutture sanitarie coinvolte, che potrebbero essere chiamate a risarcire i danni qualora venisse confermata la tesi della Procura.
La vicenda continua dunque a far discutere, non solo per il rilievo pubblico di Andrea Purgatori, voce critica e autore di importanti inchieste giornalistiche, ma anche per le questioni più ampie che solleva sul fronte della sanità e della responsabilità professionale.
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