La Commissione Ue ha adottato il diciannovesimo pacchetto di sanzioni contro la Federazione russa
Nuove scintille tra la Russia e la Nato, in un venerdì che allontana ancora di più la prospettiva della pace in Ucraina. I jet russi hanno violato lo spazio aereo estone. I tre caccia MiG-31 hanno sorvolato il Golfo di Finlandia per un totale di 12 minuti senza autorizzazione. Erano sprovvisti di piano di volo e avevano i transponder spenti. Secondo Politico sarebbero stati respinti da F-35 italiani. Anche Tallin ha deciso di richiedere consultazioni ai sensi dell’articolo 4 del trattato Nato.
Kallas alza la voce
L’Alto rappresentante per la politica estera dell’UE, Kaja Kallas, in una dichiarazione su X, ha parlato di “provocazione estremamente pericolosa”. Altra benzina sul fuoco dopo l’avvertimento lanciato dal presidente statunitense Donald Trump dal Regno Unito.
Dalla Russia il capo del Cremlino Putin ha fatto sapere che la guerra in Ucraina terminerà, ma Mosca continuerà a sviluppare le sue forze armate “rendendole moderne, compatte e potenti”.
Kellogg ritorna sulle cessioni territoriali ucraine
In un’intervista rilasciata al quotidiano The Telegraph, l’inviato speciale in Ucraina del presidente statunitense Donald Trump,Keith Kellogg ha detto che Trump non scambierà territori ucraini, perché “è una decisione che spetta a Zelensky”. Ma ha invitato tutti ad essere realistici: il 65% del Donetsk è occupato. Il 98% del Luhansk lo è. “Occorre accettare la realtà. De facto non significa de jure”, ha concluso l’inviato. La questione è tra le più difficili da risolvere. Il presidente ucraino ha finora opposto una resistenza totale rispetto a qualsiasi ipotesi di questo tipo. Gli Stati Uniti, dal canto loro, sanno che qualche concessione potrebbe ammorbidire Putin, ponendo fine alla fase di stallo che va avanti dal summit di Anchorage in Alaska, dopo cui si sono registrate frenate in serie, con delle ipotesi di bilaterali e trilaterali naufragate in malo modo nel giro di qualche ora.
Non solo Nato. Nuovo pacchetto di sanzioni dell’Ue
Prove muscolari, preparativi, ma anche misure di tipo finanziario. La Commissione Ue ha adottato il diciannovesimo pacchetto di sanzioni contro la Federazione russa. Prevista l’introduzione di nuove restrizioni sull’export per prodotti e tecnologie utilizzati sul campo di battaglia. Colpite anche 45 aziende della Russia e di altri Stati che hanno “fornito sostegno diretto o indiretto al complesso militare-industriale russo”.
Proposto il divieto totale di transazioni per le banche e gli istituti finanziari russi, compresi quelli che operano in Paesi terzi. La novità più rilevante è costituita dall’estensione delle misure afflittive ai grandi operatori economici coinvolti nell’elusione delle sanzioni, nella generazione di reddito e nel sostegno all’industria militare russa, nonché al sistema russo delle carte di credito e al sistema di pagamenti rapidi.
L’Alta Rappresentante Ue Kallas si è soffermata anche sul divieto di investimenti nelle “Zone Economiche Speciali” russe legate alla guerra e sulle penalizzazioni nei confronti degli attori cinesi che sostengono l’industria militare russa.
“La principale fonte di reddito della Russia per finanziare la sua guerra illegale – ha ricordato Kallas – è ancora l’esportazione di energia”. Ed è in questa direzione che Bruxelles intende incidere maggiormente con un divieto totale delle importazioni di Gnl (gas naturale liquefatto) russo entro gennaio 2027, la revoca delle restanti esenzioni per le società Rosneft e Gazprom Neft e l’estensione delle sanzioni alla “flotta ombra” russa e ai suoi facilitatori, incluse 118 nuove navi.
Le sanzioni dovranno essere approvate dagli Stati membri. Di solito, ciò richiede l’unanimità, il che potrebbe significare eventuali sgambetti da parte di Ungheria e Slovacchia, che in passato hanno bloccato o ritardato le misure proposte.
Anche la base giuridica di alcuni singoli elementi del pacchetto, come i prestiti di riparazione, deve ancora essere pienamente chiarita. Anche su questo punto specifico potrebbe essere chiesta l’unanimità. Ci sarà un processo tecnico per concordare e attuare le proposte, e la loro forma finale potrebbe subire delle variazioni.