Esteri

Francia e Arabia Saudita avvertono Netanyahu: “Annessione della Cisgiordania a Israele è una linea rossa”

In una dichiarazione Parigi e Riad hanno evidenziato che il rilascio di tutti gli ostaggi di Hamas a Gaza “è una priorità assoluta”

di Ernesto Ferrante -


Parigi ha mantenuto l’impegno assunto. “La Francia riconosce oggi lo Stato di Palestina”, ha annunciato nella tarda serata di ieri il presidente Emmanuel Macron nel corso del suo intervento all’Onu. Macron ha sottolineato che “il riconoscimento dei legittimi diritti del popolo palestinese non toglie nulla ai diritti del popolo israeliano, che la Francia ha sostenuto fin dal primo giorno”. Per l’inquilino dell’Eliseo, “questo riconoscimento è l’unica soluzione che porterà la pace a Israele”.

Macron non è disposto a fare sconti a Israele

Aprendo la Conferenza per la risoluzione pacifica della questione palestinese e l’attuazione della soluzione dei due Stati, promossa insieme all’Arabia Saudita, Macron ha aspramente criticato l’espansione delle operazioni militari da parte di Israele e lo sfollamento forzato di migliaia di residenti. “Nulla giustifica più la guerra a Gaza, tutte le vite devono essere salvate”, ha insistito il leader transalpino.

L’avvertimento a Benjamin Netanyahu

“Qualsiasi forma di annessione della Cisgiordania a Israele è una linea rossa”. Questo l’avvertimento lanciato a al premier israeliano Benjamin Netanyahu da Francia e Arabia Saudita in una dichiarazione congiunta nella quale hanno evidenziato che il rilascio di tutti gli ostaggi di Hamas a Gaza “è una priorità assoluta”. Riad e Parigi hanno denunciato il prezzo altissimo pagato da civili e ostaggi.

“È giunto il momento che la comunità internazionale passi dalle parole ai fatti”, si legge ancora nella dichiarazione, che accoglie con favore il riconoscimento dello Stato palestinese da parte di diversi Paesi, avvenuto negli ultimi giorni.

Le richieste di Francia e Arabia Saudita

Francia e Arabia Saudita hanno chiesto “un cessate il fuoco permanente, il rilascio di tutti gli ostaggi, lo scambio di prigionieri, la consegna senza ostacoli degli aiuti umanitari in tutta Gaza e il ritiro completo delle forze israeliane da Gaza”. Riaffermato l’impegno a sostenere una missione internazionale temporanea di stabilizzazione su invito dell’Autorità palestinese e ad aumentare la formazione delle forze di sicurezza palestinesi.

La Russia, attraverso il vice ministro degli Esteri, Sergei Vershinin, ha ricordato di aver riconosciuto la Palestina come Stato “senza attendere una catastrofe mostruosa che ha causato la morte di almeno 65 mila dei suoi abitanti”.


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