Tra Kefiah vere ed elmetti metaforici. Lo scontro tra pro Pal e agenti sbarca alla Camera
Gli scontri avvenuti a Milano rubano la scena alla commemorazione di Kirk
Gli scontri di piazza di lunedì tra i manifestanti pro Pal e le forze dell’ordine si sono riflessi anche a Montecitorio, dove ieri un acceso dibattito sull’accaduto ha occupato buona parte della seduta che si sarebbe dovuta aprire con la commemorazione di Charlie Kirk. Invece, la richiesta di Galeazzo Bignami, presidente del gruppo Fratelli d’Italia, di un’informativa del ministro Piantedosi su quanto accaduto a Milano ha aperto la danza delle polemiche. Alla Camera, ovviamente, non c’erano né gli agenti né i manifestanti, ma sia le ragioni degli uni che quelle degli altri sono state strenuamente difese e interpretate rispettivamente da maggioranza e opposizione. Anche attraverso alcuni dei simboli che da sempre accompagnano i movimenti pro Pal, come la kefiah sfoggiata dal deputato di Avs Grimaldi. “Ma ha una pezza al collo”, è stato il commento, accompagnato da una smorfia, di un esponente leghista che solcava il Transatlantico nel vedere la mise del collega dai monitor alle pareti che trasmettono la diretta dall’aula. Nessuno invece indossava uniformi in uso alle forze dell’ordine, sebbene più di un deputato, dell’uno e dell’altro schieramento, aveva messo metaforicamente l’elemento prima dell’inizio della discussione.
Il dibattito
Per la capogruppo del Pd, Chiara Braga, “la fuga continua della presidente Meloni è inaccettabile” e quanto accaduto nelle piazze italiane “è un atto di coscienza collettiva, quello che il governo non vuole fare fuggendo da una assunzione di responsabilità”. “Meloni verrà quando ritiene”, ha risposto l’azzurro Roberto Bagnasco che ha poi stigmatizzato la “solita sceneggiata a cui ci hanno abituato in questi mesi” le opposizioni. Quello di Gaza è “un genocidio del quale governo e maggioranza sono complici”, è invece il j’accuse lanciato dai banchi del Movimento 5 Stelle. “Mi sembra lievemente esagerato, rispediamo l’accusa al mittente” è stata la replica dell’esponente della Lega Alberto Bagnai che ha anche ironizzato sulla strenua difesa dei manifestanti pro Pal da parte dell’opposizione per la quale a dare vita agli scontri con gli agenti “è stato solo un ridotto numero di compagni che hanno sbagliato”.
L’intervento di Mulé
Il sarcasmo del deputato del Carroccio non è però stato preso bene dai partiti di minoranza che hanno iniziato a rumoreggiare. Il presidente di turno, Giorgio Mulé, ha provato a riportare la calma, finendo a sua volta nel mirino del deputato Pd Andrea Casu che ha rivolto gesti poco lusinghieri alla presidenza. “Non si rivolga così, perché la mando fuori dall’Aula”, ha sbottato Mulé, decisamente adirato, riuscendo a riportare l’ordine prima che iniziasse la commemorazione di Kirk.
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