Esteri

Rotture e distinguo alle Nazioni (dis)Unite. “Principi sotto assedio”

di Ernesto Ferrante -


L’80esima Assemblea Generale Onu ha certificato le divisioni all’interno delle Nazioni Unite e la loro conseguente inutilità, intesa principalmente come poca incisività, dovuta proprio alla mancanza di coesione interna. La bocciatura più cocente è arrivata dal loro numero uno e dal “padrone di casa” che, con toni differenti e da angolature diverse, ne hanno demolito la funzione nell’attuale scenario globale.

Il ritratto a tinte foschissime di Guterres

“I principi delle Nazioni Unite che avete istituito 80 anni fa sono sotto assedio, i pilastri della pace e del progresso stanno cedendo sotto il peso dell’impunità, della disuguaglianza e dell’indifferenza”, ha dichiarato il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres in apertura, dando subito fuoco alle polveri. Le Nazioni Unite, ha aggiunto il portoghese, sono “un faro per i diritti umani, un catalizzatore di sviluppo”, ma oggi “la fame viene usata come un’arma, la verità viene messa a tacere e le nazioni sovrane vengono invase”. Ergo, l’Onu riesce ad esercitare al massimo una moral suasion nei confronti di molti dei suoi stessi membri. E nulla più.

Il Segretario generale ha ammesso impietosamente la fragilità dell’attuale assetto istituzionale, superato dagli eventi e dai mutevoli equilibri: “Il nostro mondo sta diventando sempre più multipolare. Questo può essere positivo, perché riflette un panorama globale più diversificato e dinamico. Ma la multipolarità senza istituzioni multilaterali efficaci provoca il caos, come l’Europa ha imparato a sue spese, dando origine alla Prima Guerra Mondiale”.

Antonio Guterres ha ribadito la sua posizione sul conflitto israelo-palestinese. “I palestinesi hanno diritto ad avere uno Stato” e “senza la soluzione a due Stati in Medio Oriente non ci sarà pace, ma prevarrà l’estremismo e il radicalismo”. Ha fatto sapere di aver accolto con favore l’iniziativa di Francia e Arabia Saudita per portare avanti la soluzione a due Stati e chiesto un immediato cessate il fuoco e l’accesso umanitario’ alla Striscia di Gaza ”per una pace duratura”.

La clava di Trump

Devastanti le parole del presidente statunitense Donald Trump. Dopo essersi auto-incensato con le “guerre risolte”, è partito all’attacco: “È triste che abbia dovuto farlo senza le Nazioni Unite. Tutto quello che ho ottenuto dalle Nazioni Unite è stata una scala mobile che si è fermata a metà strada mentre salivo”. L’organizzazione, secondo il capo della Casa Bianca, si è contraddistinta per le “lettere dai toni forti” e le “parole vuote”.

Erdogan attacca gli ignavi

Durissimo il presidente turco Erdogan: “Quando una piccola spina punge la mano di un bambino, ai genitori si stringe il cuore, ma a Gaza i bambini vengono amputati senza anestesia. Questo è il punto più basso dell’umanità”. Il leader turco ha puntato il dito contro Israele e la comunità internazionale, denunciando che “un bambino viene ucciso ogni ora negli ultimi 23 mesi” e descrivendo “bambini di soli due o tre anni senza mani, braccia o gambe, diventati l’immagine quotidiana di Gaza”. Erdogan ha ringraziato i Paesi che hanno annunciato il riconoscimento dello Stato di Palestina e ha invitato quelli che non l’hanno ancora fatto “ad agire immediatamente”, evidenziando le spaccature esistenti.

Tra gli Stati che non si muoveranno c’è l‘Italia. “Io personalmente continuo a considerare che il riconoscimento della Palestina in assenza di uno Stato che abbia i requisiti della sovranità non risolve il problema, non produce risultati tangibili concreti per i palestinesi”, ha detto alla stampa italiana la premier Giorgia Meloni, parlando a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. Per Meloni la pressione che molti invocano non va fatta nei confronti di Israele, ma di Hamas.

L’assurda restrizione

Note negative e un aspetto decisamente grottesco come il divieto di compere per i diplomatici iraniani negli Stati Uniti. L’Amministrazione Trump gli ha impedito di accedere alle grandi catene e di acquistare beni di lusso. Per loro è possibile muoversi solo nelle aree strettamente necessarie per il transito da e per la zona del quartier generale dell’Onu per svolgere le attività ufficiali. C’erano una volta le Nazioni Unite.


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