Politica

Ponte? Sospeso, la Corte dei Conti stoppa il progetto

di Giovanni Vasso -


Son bastate sei paginette ai magistrati della Corte dei Conti per bloccare, almeno per un po’, la spettacolare corsa (cartacea) del Ponte sullo Stretto. I giudici contabili hanno bocciato l’ultima delibera del Cipess chiedendo lumi su diversi aspetti (centrali) del progetto della maxi infrastruttura che sta tanto a cuore al vicepremier Matteo Salvini. In termini generali, per la Corte dei Conti, “risulterebbe non compiutamente assolto l’onere di motivazione difettando, a sostegno delle determinazioni assunte dal Cipess, anche in relazione a snodi cruciali dell’iter procedimentale, una puntuale valutazione degli esiti istruttori”. Pertanto la delibera del Cipess “si appalesa più come una ricognizione delle attività intestate ai diversi attori istituzionali del procedimento che come una ponderazione delle risultanze di dette attività, sotto il profilo sia fattuale che giuridico”. Insomma, più che un progetto concreto saremmo di fronte a un altro libro dei sogni. Ma nel mirino dei magistrati contabili ci sono pure le cifre. “Perplessità si manifestano, inoltre, in merito al disallineamento tra l’importo asseverato dalla società Kpmg in data 25 luglio 2025, quantificato in euro 10.481.500.000, e quello di euro 10.508.820.773 attestato nel quadro economico approvato il 6 agosto 2025”, annotano i giudici. Che, anche su questo punto “chiedono chiarimenti”. Così come ne chiedono “con riferimento alla tempistica osservata per la trasmissione del provvedimento Mit-Mef con cui è stato assentito il terzo atto aggiuntivo” e “in merito alle valutazioni svolte in relazione all’efficacia della delibera del Consiglio dei ministri del 9 aprile 2025 con la quale è stata approvata la relazione relativa ai motivi imperativi di interesse pubblico, è stato preso atto dell’assenza di idonee alternative progettuali, è stata dichiarata la sussistenza di motivi imperativi di interesse pubblico legati alla salute dell’uomo e sicurezza pubblica o relative conseguenze positive di primaria importanza per l’ambiente”. Insomma, una bella gatta da pelare. Al Mit, però, sono tranquilli: “Tutti i chiarimenti e le integrazioni chieste dalla Corte dei Conti fanno parte della fisiologica interlocuzione tra istituzioni e saranno fornite nei tempi previsti, a maggior ragione per un’opera così rilevante. Il Ponte sullo Stretto non è in discussione e gli uffici competenti sono già al lavoro”. Il caso ha dato fiato alle opposizioni che hanno infilzato il governo: “Non si tratta di un passaggio formale, ma di una sonora bocciatura che mette in discussione l’impianto stesso del progetto. Salvini e il Governo devono smetterla con gli annunci propagandistici e spiegare al Paese cosa sta realmente accadendo”, tuonano dal Pd mentre il M5s accusa: “Questa annuncite cronica, oltre a esporre il nostro paese a figure barbine su scala internazionale, sa di presa in giro colossale nei confronti dei siciliani, dei calabresi e degli italiani tutti”.


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