Esteri

Cosa comporta il riconoscimento dello Stato di Palestina

Attualmente circa tre quarti dei membri dell'Onu riconoscono formalmente lo Stato di Palestina

di Ernesto Ferrante -


Il riconoscimento formale della Palestina come Stato sovrano da parte di alcuni Paesi, in occasione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, pur avendo al momento ricadute limitate dal punto di vista strettamente pratico, apre la strada a un processo di normalizzazione che mette fine a una condizione di “semi-clandestinità” imposta ai palestinesi e a chi li rappresenta.

La situazione attuale

La Palestina gode dello status di osservatore permanente all’Onu. Può partecipare alle sessioni, ma senza diritto di voto. L’Autorità Nazionale Palestinese non ha il pieno controllo del suo territorio, principalmente a causa dell’occupazione israeliana, ma anche per la forte influenza di Hamas in alcune aree, che si traduce in forme di autogoverno. L’oppressione e le limitazioni alimentano inevitabilmente l’odio e l’estremismo.

Chi ha già proceduto al riconoscimento dello Stato di Palestina

Attualmente circa tre quarti dei membri dell’Onu riconoscono formalmente lo Stato di Palestina: 152 Paesi su 193. Il riconoscimento si basa sulla dichiarazione unilaterale d’indipendenza del 15 novembre 1988, proclamata da Yasser Arafat, allora leader dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina. L’Algeria fu la prima a riconoscere pienamente lo Stato palestinese, seguita rapidamente da altri Paesi arabi, africani, latinoamericani e asiatici.

Un valore solo in minima parte simbolico

Il riconoscimento formale dello Stato di Palestina non è solo un atto simbolico, perché ha profonde implicazioni politiche e diplomatiche. La prima e più importante, da cui derivano le altre, è l’accettazione dell’esistenza di uno Stato palestinese sovrano con confini definiti, quelli precedenti alla guerra del 1967, e con Gerusalemme Est come capitale.

Chi procede al riconoscimento della Palestina rafforza la legittimità internazionale delle istituzioni palestinesi e manifesta concretamente un sostegno alla soluzione a due Stati come percorso privilegiato per risolvere il conflitto israelo-palestinese e arrivare alla pace. Uno Stato di Palestina significa anche relazioni bilaterali, accordi economici, cooperazione diplomatica, visti e protezione internazionale.


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