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Riccardo Zucconi (FdI): “Smartphone e minori, servono regole chiare e sui salari un Patto per il Lavoro””

di Marco Montini -


Riccardo Zucconi è deputato FdI e Segretario di Presidenza della Camera dei Deputati. Nella sua attività istituzionale si sta occupando di temi importanti e attuali come la tutela dei minori, il riordino del settore termale, energia e materie prime, lavoro e supporto dei salari.

Onorevole, Lei ha presentato una proposta di legge sui limiti all’uso dello smartphone da parte dei minori contro la dipendenza digitale. Cosa prevede?
“Sostanzialmente prevede una gradualità nel dare ai minori la possibilità di accedere a contenuti internet che, come sostengono autorevoli studi scientifici, sono per loro pericolosi, e mira a limitare l’uso compulsivo degli smartphone. Dunque, fino a 14 anni l’accesso alla Rete può avvenire ogni volta soltanto con l’autorizzazione specifica di un genitore. Restano comunque off limits social network e siti vietati (pornografici, gioco d’azzardo e scommesse, armi, violenza, odio e discriminazione, sette religiose). A partire dai 14 anni, la navigazione in Rete è consentita senza autorizzazione dei genitori, ma soltanto in presenza di un sistema efficiente di identificazione anagrafica certificata e che, dunque, li escluda da alcuni accessi. Resta comunque esclusa la possibilità di accedere ai social network e ai siti vietati. Dai 16 ai 18 anni, ma sempre con precisa identificazione anagrafica preventiva, si potranno utilizzare anche i social network. Resta comunque fermo il divieto di accedere ai siti vietati”.

Quanto è grave il problema?
“In Italia circa un bambino su tre tra i 6 e i 10 anni usa lo smartphone tutti i giorni e il 62,3% dei preadolescenti (11-13 anni) ha almeno un account social. Preoccupa anche la crescita del numero di casi di adescamento di minori online. In generale, è ormai assodato che la tecnologia influenza significativamente lo sviluppo infantile e adolescenziale. L’uso eccessivo di dispositivi digitali compromette le relazioni familiari, altera lo sviluppo cerebrale e aumenta il rischio di dipendenze future, con effetti duraturi sulle competenze socio-emotive dei bambini”.

Lei è anche primo firmatario di una proposta di legge sul riordino del settore termale.
“La ratio della proposta è promuovere un settore che è trasversale rispetto al tema della salute e a quello dell’incremento del turismo, con l’obiettivo di renderlo più accessibile a tutti. È comprovato, infatti, che per alcune patologie il ricorso alle cure termali è molto più efficace di altre terapie e anche meno costoso per lo Stato. Nella proposta di legge disponiamo che laddove è acclarato che a parità di efficacia clinica del trattamento la tariffa media giornaliera dei ricoveri termali siano inferiori a quelli ospedalieri, le amministrazioni competenti devono sempre favorire l’accesso ai servizi degli stabilimenti termali”.

Come responsabile Energia di FdI alla Camera ha promosso un intergruppo parlamentare sulle materie prime critiche. Qual è la situazione in Italia?
“Le materie prime critiche sono materiali strategici essenziali per tutta l’economia. Sono fondamentali, ad esempio, per la produzione di tecnologie per le energie rinnovabili, come le turbine eoliche e i pannelli fotovoltaici, e per lo stoccaggio di energia, inclusi i veicoli elettrici e le batterie, che richiedono litio, cobalto, rame, nickel, e terre rare. Sono però anche caratterizzate da un elevato rischio di approvvigionamento a causa della loro scarsità o della concentrazione geografica di produzione. Ciò rende cruciale per l’Italia garantirsi un accesso sicuro e sostenibile, anche tramite il riciclo, per non dipendere da pochi fornitori esteri. Obiettivi dell’intergruppo da me creato sono contribuire allo sviluppo di strategie per aumentare l’informazione sulla presenza di risorse attraverso la mappatura mineraria (sotto la responsabilità dell’ISPRA), incrementare l’estrazione e il riciclo, con nuovi progetti e un’accelerazione delle autorizzazioni, e rafforzare la collaborazione e la regolamentazione attraverso tavoli tecnici e strumenti come il Registro nazionale delle aziende strategiche”.

La Legge di Bilancio è ormai all’orizzonte: ci può anticipare cosa Fdi ha intenzione di inserire nel testo?
“Tutti i dati macroeconomici premiano la gestione delle finanze e del bilancio dello Stato fin qui realizzata dal Governo Meloni; chi si è occupato di tale gestione ha dunque già ben operato. A titolo personale, non mi spiacerebbe che la prossima Legge di Bilancio potesse rappresentare l’occasione per un diversa allocazione delle risorse destinate al supporto dei salari; questo Governo è quello che ha destinato maggiori risorse economiche, quasi 18 miliardi l’anno fra riduzione del cuneo fiscale, scaglioni Irpef , bonus, per contrastare il fenomeno della scarsa redditività del lavoro. Un impegno importante, totalmente condivisibile e meritorio. Seguendo le stesse finalità, credo che si potrebbe tentare di destinare parte di quelle risorse per favorire una stagione di rinnovi contrattuali di primo e secondo livello per supportare le aziende verso un sostanzioso rialzo delle paghe orarie con un Patto per il Lavoro, circoscritto temporalmente, che raggiunga, di concerto con le associazioni aziendali, l’obiettivo dell’aumento dei salari”.


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