Pnrr, parla Foti: “Niente tagli al Pnrr”
Il ministro in Cabina di Regia: "Il Piano resta da 194,4 miliardi"
Il ministro per gli Affari europei Tommaso Foti ad Aosta per un evento elettorale di Fratelli d'Italia in vista delle regionali del 28 settembre prossimo, 22 settembre 2025. ANSA/ Thierry Pronesti
Niente tagli al Pnrr: parola del ministro Tommaso Foti. Che oggi ha tenuto un intervento in cabina di regia. In cui ha snocciolato numeri, cifre e dati sull’ultima revisione del piano nazionale di ripresa e resilienza. Una sorta di check in vista delle fasi decisive che portano verso l’ultimissima fase del Piano che terminerà nel 2026. E che, con ogni probabilità, non verrà rinnovato né reiterato dall’Unione europea. Si aprirà, dal prossimo anno, una fase in cui si inizierà a parlare di dover iniziare a restituire i fondi. Che, intanto, almeno per il Pnrr non subiranno tagli.
Niente tagli al Pnrr, parla Foti
Il ministro agli Affari Europei, Pnrr e politiche di coesione Tommaso Foti ha spiegato che non ci saranno tagli di sorta rispetto all’ultima revisione del Piano: “Siamo all’ultima fase di revisione del Pnrr. Dopo numerose valutazioni – sarà poi il Parlamento ad avere l’ultima parola – nella proposta che presentiamo non vi sono tagli di ambizioni e quindi il Piano rimane di 194,4 miliardi, come stabilito inizialmente”. Il punto della situazione per l’esponente del governo: “Di questi, ad oggi, 192,2 risultano impegnati. Il numero di progetti in corso è imponente, parliamo di 447.065 progetti, un numero che non ha pari nella recente storia d’Italia e che viene spesso sottovalutato. Nel dettaglio, 294.597 di questi progetti sono conclusi, 28.128 sono in fase di conclusione e 106.214 sono in fase di esecuzione”.
Corsa contro il tempo?
Il ministro, dopo aver scongiurato il pericolo tagli al Pnrr, ha proseguito il suo intervento e ha affermato: “Per questi risultati dobbiamo ringraziare tutte le amministrazioni che stanno lavorano per la riuscita del Pnrr. A tutti tengo a ricordare che una volta che questa revisione entrerà in vigore, il monitoraggio dovrà essere continuo”. Ciò perché, ha aggiunto Foti, “non possiamo infatti rischiare di considerare concluso il nostro lavoro al momento delle pronunce definitive degli organi deputati, per poi scoprire che alcune misure sono rimaste indietro a causa di semplici errori tecnici o burocratici”.
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