Frontex: no a scorta per Flotilla
Il chiarimento dopo una richiesta di 58 europarlamentari Ue per l'intervento nel Mediterraneo
La scorta alla Global Sumud Flotilla non rientra nel mandato di Frontex: l’Agenzia europea risponde con un no alla richiesta formulata da 58 europarlamentari che avevano aderito all’appello siglato dall’italiano Danilo Della Valle, 5 Stelle.
Frontex: no a scorta di Flotilla
La posizione ufficiale di Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, è quella di garantire la sicurezza e il buon funzionamento delle frontiere esterne dell’Unione Europea. Frontex assiste i Paesi dell’Ue e di Schengen nella gestione delle frontiere, supportandoli sul campo nel controllo, sorveglianza e contrasto alla criminalità transfrontaliera. E fornisce personale, strumenti e tecnologie per pattugliare e monitorare le aree sensibili alle frontiere esterne, facilitando anche le procedure di rimpatrio e lo scambio di informazioni di intelligence tra i Paesi europei e paesi terzi vicini.
Il chiarimento, perché il suo mandato e ruolo sono limitati alla gestione delle frontiere esterne dell’Unione Europea e alla sorveglianza in acque internazionali, ma non prevede la scorta o la protezione militare di missioni civili che intendono forzare blocchi navali come quello imposto da Israele su Gaza.
Il pressing delle sinistre Ue
Tra i 58 parlamentari europei che hanno chiesto l’intervento di Frontex per la scorta alla Global Sumud Flotilla diretta a Gaza, anche europarlamentari italiani: Ignazio Marino, Leoluca Orlando, Cristina Guarda, Lucia Annunziata, Brando Benifei e la vicepresidente Pina Picierno, oltre a rappresentanti di The Left, Greens, S&D e Non iscritti.
Nella lettera a Ursula von der Leyen, chiedevano un intervento urgente della Commissione europea per attivare Frontex nella protezione delle imbarcazioni dalla possibilità di attacchi israeliani, in particolare dopo un attacco di droni già avvenuto nelle acque greche. E sottolineavano che Frontex ha strumenti come droni e velivoli per monitorare imbarcazioni vulnerabili, ritenendo che il mandato potesse essere esteso per proteggere i cittadini europei a bordo della flottiglia.
Bruxelles, tuttavia, ha mantenuto finora una posizione prudente. La Commissione europea finora ha espresso solidarietà ma non un intervento diretto e urgente sulla questione.
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