L’avanzata della destra radicale in Europa: sei libri per comprenderla
Secondo The Economist, quelli da leggere per comprendere il fenomeno
L’onda lunga della destra radicale in Europa è ormai un fenomeno politico consolidato, dalla Germania alla Francia, dall’Italia alla Polonia fino al Regno Unito, i partiti nazionalisti e populisti stanno conquistando consensi e posizioni di governo: secondo un’analisi pubblicata da The Economist, per comprendere radici, valori e strategie di questa nuova stagione politica è utile guardare a sei libri chiave, che tracciano il profilo ideologico e culturale del movimento.
Nazional-conservatorismo e religione pubblica
Yoram Hazony, filosofo israeliano-americano, con Conservatism: A Rediscovery (Regnery Gateway, 2022) è considerato l’ideologo del nazional-conservatorismo. Nel volume sostiene che il vero conservatorismo – quello dei padri fondatori americani e dei pensatori inglesi come Richard Hooker – sia stato snaturato durante la guerra fredda, quando si privilegiò la difesa delle libertà individuali contro il comunismo. Oggi, la missione sarebbe quella di riportare al centro sovranità nazionale, religione e valori familiari, anche attraverso sistemi legali ispirati alla Bibbia e alla common law.
Viktor Orbán, lo stratega dell’Est
In Orban: Europe’s New Strongman (Hurst, 2021), il giornalista Paul Lendvai racconta l’ascesa del premier ungherese, da giovane rivoluzionario anti-comunista a leader simbolo della destra radicale europea. Orbán e Fidesz hanno trasformato il nazionalismo post-1989 in un’arma politica contro le istituzioni sovranazionali, incarnando quella che un giurista ha definito una “lotta di liberazione permanente”.
Populismo radicale e nativismo
Il politologo olandese Cas Mudde è stato tra i primi a teorizzare la crescita del populismo di destra. Nel suo classico Populist Radical Right Parties in Europe (Cambridge University Press, 2007) identifica alcuni tratti comuni di questi partiti: nativismo, autoritarismo e ostilità alla globalizzazione. Elementi che oggi si ritrovano in formazioni come Rassemblement National in Francia o Fidesz in Ungheria.
Dal Regno Unito all’Europa
Revolt on the Right (Routledge, 2014) di Matthew Goodwin e Robert Ford analizza la parabola di UKIP e del suo leader Nigel Farage. Il libro, pubblicato due anni prima della Brexit, anticipava già le dinamiche che avrebbero portato al referendum del 2016 e alla nascita di Reform UK, erede politico di UKIP. Gli autori sottolineano il ruolo decisivo dei ceti popolari “left behind”, gli elettori delle aree post-industriali rimasti ai margini della globalizzazione.
L’influenza di Alexander Dugin
Non poteva mancare Alexander Dugin, definito “il Rasputin di Putin”. In The Rise of the Fourth Political Theory (Arktos Media, 2012), il pensatore russo attacca liberalismo, modernità e democrazia, promuovendo una visione eurasiatica in cui la Russia sarebbe guida di un mondo multipolare. Le sue idee hanno ispirato leader come Putin, Orbán e lo stesso Trump.
Immigrazione e identità europea
Infine, The Strange Death of Europe (Bloomsbury, 2017) di Douglas Murray, giornalista britannico, pone l’accento sul tema dell’immigrazione e della perdita di identità culturale. Secondo Murray, l’Europa non sarebbe più in grado di difendere i propri valori cristiani, paralizzata dal timore di apparire razzista di fronte ai flussi migratori e ai fenomeni di integrazione mancata.
Destra radicale, sei libri su un fenomeno in crescita in Europa
Dai successi elettorali di Alternative für Deutschland in Germania, al primato del Rassemblement National in Francia, fino all’ascesa di Fratelli d’Italia e al peso crescente di Reform UK, il quadro è chiaro: la destra radicale è destinata a giocare un ruolo centrale nella politica dell’Europa. E i sei libri indicati da The Economist offrono strumenti preziosi per capirne motivazioni, ideologia e consenso.
Torna alle notizie in home