Giampiero Mughini costretto a vendere la sua collezione di libri
Il giornalista e scrittore pronto a cedere oltre 20mila volumi: "Un dolore ma ne ho bisogno"
Giampiero Mughini è rimasto al verde al punto da essere costretto a vendere la sua collezione di libri. Lo ha rivelato in un’intervista a Il Foglio. Il giornalista e scrittore, famoso al grande pubblico per le sue presenze televisive e le incursioni pallonare a tinte juventine, ha svelato di vivere una situazione che dal momento di vista economico e professionale non sembra davvero tonica. E, per racimolare i soldi per far fronte alle spese della vita, s’è deciso a vendere la sua grande collezione di libri.
Giampiero Mughini: “Non mi chiama più nessuno”
Il giornalista ha lamentato che il suo telefono è muto. Nessuno gli telefona più. Nessuno sembra avere un lavoro da offrirgli. E questo, ha spiegato, da quando ha rivelato di essere malato. Pertanto ha deciso di mettere sul mercato quanto di più prezioso gli è rimasto. Una collezione di libri tra i 20 e i 25mila volumi, alcuni dei quali a dir poco preziosissimi come le prime edizioni di alcuni dei più grandi scrittori italiani del primo e del secondo ‘900, da Pavese fino a Gadda. Passando per Beppe Fenoglio, Luigi Pirandello, Alberto Moravia, Luciano Bianciardi, Eugenio Montale, Dino Campana, Italo Calvino, Leonardo Sciascia. Non sarà certo un passaggio a cuor leggero, per Giampiero Mughini. Che si prepara, adesso, a redigere il catalogo della sua biblioteca.
Malattia e vecchiaia
Giunto all’età dei capelli bianchi, e degli acciacchi che ne conseguono. Ha affrontato la malattia ma i postumi ci sono ancora. Da quando ha annunciato di non stare bene, ha spiegato, “gli amici sono evaporati” e nessuno più si è presentato da lui con qualche offerta di lavoro. Gli sarebbe rimasto solo l’articolo de Il Foglio del martedì. Poi, nulla. Il pensiero di doversi separare dai libri, per Giampiero Mughini, è un dolore forte. Ma “necessario”.
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