Esteri

Truppe polacche in Danimarca. L’Europa indossa elmetto e mimetica

Rutte e von der Leyen parlano unicamente di guerra

di Ernesto Ferrante -


In Europa tira davvero una brutta aria. La smania bellicista sembra pervadere tutto e tutti. L’ennesima conferma è arrivata da una mossa dal forte significato anche simbolico, fatta passare non casualmente sottotraccia. La Polonia manderà truppe in Danimarca per contribuire alla sicurezza dei due vertiti europei che si terranno a Copenaghen, oggi quello informale dei 27 e domani quello della Comunità politica europea con i leader di una quarantina di Paesi. “Abbiamo accolto con soddisfazione la richiesta del governo danese di mandare soldati per proteggere i summit europei”, ha affermato il premier polacco Donald Tusk durante una riunione di governo.

Il generalissimo Rutte

La narrazione da trincea piace molto dalle parti della Nato. Il segretario generale della Nato Mark Rutte, nella conferenza stampa congiunta con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, ha elogiato l’iniziativa dell’Unione europea di costruire un “muro anti-droni”, giudicandola “tempestiva e necessaria, perché non possiamo spendere milioni di euro o dollari in missili per abbattere droni che costano solo un paio di migliaia di dollari”. Estremamente grave è che Rutte, rispetto alle recenti incursioni di velivoli russi in Polonia ed Estonia, pur ammettendo che si sta ancora valutando se fossero intenzionali o no, continui ad alimentare un dannoso clima di assedio.

Il segretario generale dell’alleanza atlantica si rifiuta di contemplare scenari diversi da quello più disastroso. La sua “ricetta” è sempre la stessa: l’Ucraina “è la nostra prima linea di difesa” e aiutare gli ucraini contribuisce alla “nostra sicurezza collettiva”, dunque è “cruciale” continuare a sostenere Kiev.

Postura di guerra

Le discussioni di questi giorni tra i leader europei prepareranno il terreno per il Consiglio Europeo vero e proprio che si terrà il 23-24 ottobre a Bruxelles. Prioritaria è l’individuazione di metodo e strumenti per raggiungere gli obiettivi al 2030 (Readiness 2030 è il nuovo nome del piano di riarmo ReArm Eu), come il programma di prestiti Safe e l’uso della clausola nazionale di salvaguardia.

Occhi puntati sul “fianco orientale” dell’Ue. In un documento esplorativo preparato dalla Commissione in vista del summit informale, si prospetta la creazione di un “Eastern Flank Watch” per rafforzare la capacità degli Stati di prima linea dell’Ue di affrontare una vasta gamma di minacce. Il progetto sarà pienamente complementare alle forze Nato Eastern Sentry, Baltic Air Policing e Forward Presence. Sul tavolo non mancherà il 19esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia.

Anche per Trump elmetto e mimetica

Al gioco della guerra si è iscritto anche il presidente statunitense Donald Trump. Nel discorso ai vertici militari a Quantico, riferendosi alle bombe nucleari e alle minacce russe, ha detto che “francamente se si arriva al punto di usarle, noi ne abbiamo più di chiunque altro, migliori, più nuove, ma è qualcosa a cui non voglio neanche pensare”. “Siamo stati minacciati un pochino dalla Russia recentemente – ha proseguito – ed io ho inviato un sottomarino, un sottomarino nucleare, l’arma più letale che sia stata mai fatta. Numero uno, non si può localizzare. Siamo 25 anni avanti rispetto a Cina e Russia sui sottomarini”.

È stato arrestato a Pruszków, su mandato europeo spiccato dalla Germania, un altro ucraino accusato di aver preso parte al sabotaggio del gasdotto Nord Stream nel 2022. L’uomo è stato identificato come Volodymir Z. Paproki.


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