Attualità

La morte di Beppe De Cecco: re della pasta, portò il Pescara in A

Per trent'anni alla guida del Gruppo, amatissimo dai tifosi locali

di Giorgio Brescia -


Improvvisa, la morte di Giuseppe Adolfo De Cecco detto Beppe, amministratore e presidente della società Molino e Pastificio De Cecco per oltre trent’anni, figura centrale nella storia e nella crescita dell’azienda De Cecco.

La morte di De Cecco, la storia del marchio

De Cecco, storica impresa italiana fondata nel 1886 a Fara San Martino, è da allora attiva nel settore alimentare con produzione di paste alimentari secche, olio extravergine di oliva, sughi pronti e derivati ​​del pomodoro.

In segno di lutto, il gruppo ha sospeso tutte le attività per due giorni, con un cordoglio collettivo da parte di dipendenti e collaboratori per il contributo straordinario che De Cecco ha dato all’impresa e al territorio.

Il Gruppo De Cecco venne fondato da Filippo De Cecco nel 1886, ma la sua origine risale addirittura al 1831 con Nicola Antonio De Cecco che avviò l’attività molitoria. Nel corso degli anni, l’azienda è cresciuta in modo significativo, con ampliamento produttivo e diversificazione dei prodotti, arrivando oggi ad essere un marchio riconosciuto in Italia e nel mondo nel settore alimentare.

De Cecco e Sinner

Jannik Sinner, il tennista italiano attuale numero 2 al mondo, è il nuovo Global Brand Ambassador di De Cecco, rappresentando il marchio nel mondo con quella che viene definita “una storia di passione e cura del dettaglio che condivide con l’azienda abruzzese”.

La sua storia con il Pescara

De Cecco fu presidente del Pescara Calcio negli anni ’90 e protagonista di un ruolo fondamentale nella vita sportiva abruzzese.

Sotto la sua guida, il Pescara Calcio riuscì a rialzarsi in momenti difficili, riuscendo poi a conquistare la promozione in Serie A nella stagione 2011-2012.

Una promozione che è rimasta nella memoria per il famoso “trio delle meraviglie” composto da Insigne, Immobile e Verratti, con Zdenek Zeman in panchina.

La sua figura è ricordata con grande affetto e gratitudine sia dal club che dai tifosi per aver saputo riportare vitalità e speranza al club biancazzurro in uno dei momenti più difficili della sua storia.


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