Intervista ad Alessandro Cattaneo (FI): “Un partito che governa, ascolta e costruisce comunità”
Il rilancio del ruolo del partito, il legame con il territorio
Forza Italia, un partito che rilancia il suo ruolo con una presenza solida nelle istituzioni, un legame costante con il territorio e una visione politica ben definita: ne parliamo con l’onorevole Alessandro Cattaneo, tra i principali organizzatori delle iniziative del partito e figura di riferimento per il lavoro capillare sul campo.
Onorevole Cattaneo, Forza Italia ha rimesso al centro il rapporto tra governo e territorio. Qual è la visione politica che guida questo impegno?
“Allora, sì, Forza Italia è un partito che, nello scenario nazionale, è da sempre interclassista, votato dalla classe borghese, dai professionisti, dagli operai. È radicato da nord a sud, nelle grandi città e nelle province. Quindi abbiamo il dovere di continuare in questo lavoro di radicamento. Con il percorso fatto e con la scomparsa del nostro leader, insieme all’Unione Italiana abbiamo rafforzato la strutturazione e anche l’organizzazione del partito. Ci teniamo molto, non solo a essere presenti, ma anche – con il lavoro che facciamo nelle istituzioni, nei comuni, nelle province, nelle regioni, nel Parlamento italiano ed europeo – a far ricadere sui territori occasioni di sviluppo, crescita e risposte concrete”.
Il partito insiste molto sul binomio “libertà e competenza”. Come si traducono questi principi nell’azione di governo?
“La libertà guida ogni nostra scelta. Ci ispiriamo ai valori liberali, ma anche ai valori cristiani. Cito entrambi perché, se con un’accezione solamente laicamente liberale si potrebbe esasperare l’aspetto dell’individualismo, i valori cristiani invece mettono al centro la persona, l’uomo, ma anche in una dimensione collettiva. Questa dimensione collettiva è importante, perché è proprio il tema profondo del nostro fare politica. Per quanto riguarda la competenza (e lo dico da responsabile dei Dipartimenti) è per noi il metodo, l’unico possibile da portare in politica. Non solo slogan, non solo proteste, ma soprattutto proposte. Approfondire sempre i temi, non affrontarli secondo un’ideologia precostituita, ma confrontandosi con l’esterno. Se devi legiferare su un tema o su un processo, devi chiedere a chi quel tema lo conosce e ci lavora ogni giorno. Solo così si può attingere a una maestria intellettuale autentica, aperta. La competenza, per noi, è l’architrave”.
Il dialogo tra politica e impresa è stato uno dei fili conduttori delle vostre iniziative. È da qui che può ripartire la crescita del Paese?
“È per noi naturale, doveroso direi, che ci sia dialogo tra politica e impresa, perché noi vediamo come obiettivo della politica la crescita, la crescita del Paese. La crescita, nella nostra idea, non la fa lo Stato, ma la fanno gli imprenditori, i cittadini che si organizzano, che aprono un’attività, un’impresa, che fanno un’associazione. Questo è proprio il nostro Dna. Quindi, continuiamo a dialogare con le imprese, siamo dalla loro parte, le ascoltiamo e portiamo dentro all’azione di governo le proposte che nascono. Penso al taglio delle tasse, ai problemi sulle bollette energetiche, alla semplificazione burocratica. Sono tutti elementi conseguenti al nostro impegno e al nostro ascolto”.
Forza Italia si presenta con un’identità chiara: liberale, cattolica, riformatrice. C’è spazio oggi per una proposta politica di questo tipo?
“Sì! Non solo c’è spazio per un’identità liberale, cattolica e riformatrice, ma credo che sia proprio l’identità di cui il Paese ha più bisogno, la più utile. Perché c’è bisogno di riforme, e in un momento in cui tutto cambia velocemente, è fondamentale saper seguire il cambiamento e viverlo come un’opportunità, e non come un problema. L’anima liberale ci spinge a parlare, ascoltare, dialogare e a incoraggiare la libera iniziativa dell’individuo”.
Parole come “comunità” e “partecipazione” stanno tornando nel lessico politico di Forza Italia. Come si traducono nei territori?
“La comunità? Sì, assolutamente. Il gioco di squadra è fondamentale. Lo dico anche per esperienza personale: ho iniziato con i comitati di quartiere, e la politica la fai, e sei efficace nelle istituzioni, solo se sei sempre parte di una comunità. Noi siamo al lavoro per rafforzare anche questo aspetto”.
Lei è molto attivo nell’organizzazione del partito. Che tipo di militanza state costruendo e come coinvolgete nuove energie?
“Sulla militanza, non può che essere un valore, è importante esserci. Io per primo, come Antonio Tajani, e tutti noi dirigenti, dobbiamo dare il buon esempio. Non ci stiamo risparmiando: siamo sempre, anche nel fine settimana, in mezzo alla gente, sui territori. Anche nelle scelte che si fanno, la militanza deve diventare un grande valore”.
Guardando ai prossimi appuntamenti elettorali, qual è il messaggio che Forza Italia intende lanciare al Paese?
“Il messaggio di Forza Italia è, come ci ha insegnato Silvio Berlusconi, un messaggio positivo. L’Italia è un Paese ricco di risorse; sta a noi liberare queste potenzialità, dando fiducia al cittadino, all’individuo, agli imprenditori. È questa l’unica strada per costruire un futuro di grandi risultati. Forza Italia deve rafforzare la propria presenza e alzare con orgoglio la propria bandiera”.
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