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Politica

Dallo sciopero generale alle regionali. Il minimo comune denominatore è Gaza

Italia bloccata in tutta fretta in nome della Palestina. E della Calabria

di Giuseppe Ariola -


Lo sciopero generale che per Gaza ieri ha bloccato l’Italia era talmente urgente e indispensabile da non poter essere indetto in base alle modalità e secondo i tempi normalmente previsti. La fretta di protestare contro Israele, che ha impedito alla Flotilla di giungere a Gaza, arrestando gli attivisti, era tale da non poter attendere il rientro di quei lavoratori in aspettativa per motivi umanitari che facevano parte dell’equipaggio. Eppure, a quei lavoratori in aspettativa che hanno solcato il Mediterraneo da Ovest a Est per settimane pur di portare aiuti all’affamata popolazione di Gaza – mai giunti a destinazione perché la volontà di sfidare il blocco navale israeliano ha prevalso sulla consegna dei viveri – avrebbe fatto certamente piacere aderire allo sciopero generale.

Il rientro dei parlamentari

E, magari, anche unirsi ai cortei e ai blocchi stradali e degli snodi ferroviari che hanno fatto da contorno allo sciopero generale in nome di Gaza. In fondo, cosa sono poche ore in piazza rispetto ai tanti giorni trascorsi in mare? Oltretutto, come è stato reso noto fin da subito, il tempo d’attesa per il loro rimpatrio è di giusto un paio di giorni. Una buona notizia, però, almeno c’è. A rientrare in tempo utile in Italia, sono invece stati i quattro esponenti ‘istituzionali’ italiani, anch’essi fermati sulle imbarcazioni della Flotilla. Rimpatriati però prima degli altri in virtù dell’immunità parlamentare. Il senatore dei 5 Stelle Marco Croatti, il deputato italiano Arturo Scotti e quella europea Annalisa Corrado per il Pd e l’eurodeputata Benedetta Scuderi di Alleanza Verdi e Sinistra. Questi i parlamentari atterrati a Fiumicino a sciopero in corso con un volo proveniente da Tale Aviv.

Dai cortei alla campagna elettorale per la Calabria

Un un ritardo fisiologico di soli 30 minuti non riconducibile allo sciopero generale indetto per Gaza. Neanche l’ironia della sorte. Ad accoglierli c’erano la segretaria dem Elly Schlein, il Verde Angelo Bonelli e una delegazione di parlamentari pentastellati guidata da Stefano Patuanelli. Assente giustificato alla passerella presso lo scalo romano Giuseppe Conte. Il leader dei 5 Stelle era infatti impegnato in quel di Villa San Giovanni a tirare la volata a Pasquale Tridico. Una lontananza solo geografica. Perché le piazze in sciopero per Gaza e quelle calabresi in piena campagna elettorale erano comunque idealmente unite dalla promessa di Tridico sul riconoscimento dello Stato di Palestina da Catanzaro. Sembra una boutade, di certo è un’uscita assolutamente propagandistica. Però, con gli sviluppi degli ultimi giorni, a differenza di quanto accaduto nelle Marche, qualche consenso potrebbe portarlo.


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