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Ambiente

Nave italiana verso l’Antartide con “carote di ghiaccio” delle Alpi

L'imbarcazione partecipa alla missione Ice Memory

di Dave Hill Cirio -


La nave rompighiaccio Laura Bassi è partita da Trieste verso la Nuova Zelanda per raggiungere l’Antartide a dicembre: a bordo carote di ghiaccio delle Alpi.

La nave Bassi con carote di ghiaccio delle Alpi verso l’Antartide

La Bassi partecipa alla 41esima campagna del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide. Ha ricevuto un ammodernamento finanziato con 4 milioni di euro dal ministero dell’Università e della Ricerca. L’imbarcazione italiana affronterà una missione di oltre 190 giorni, con ritorno previsto a Trieste nell’aprile 2026.

La missione della nave

La spedizione si svolgerà in due fasi. La prima, a fine novembre, si concentrerà sull’approvvigionamento della base Mario Zucchelli. La nave italiana Laura Bassi si coordinerà con la rompighiaccio coreana Araon per la navigazione nel ghiaccio.

Con la seconda fase, da inizio dicembre a marzo, la nave ospiterà cinque progetti scientifici dalla Nuova Zelanda.

La Laura Bassi trasporterà anche le carote di ghiaccio del progetto internazionale Ice Memory, finalizzato a creare una banca dati mondiale di campioni glaciali minacciati dal cambiamento climatico.

Questi campioni, raccolti nel 2025 sul Grand Combin in Svizzera e nel 2016 sul Monte Bianco in Francia, faranno un viaggio di oltre cinquanta giorni da Trieste all’Antartide. E poi, la conservazione nella stazione italo-francese Concordia.

Qui, grazie a una galleria scavata nella neve chiamata Ice Memory Sanctuary, l’iniziativa li preserverà a -20°C per future ricerche sul clima.

Un impegno decennale per il clima, una cooperazione italo-francese

Il trasporto e la conservazione coinvolgono il Pnra, Enea e l’Istituto polare francese Paul Émile Victor, che gestisce la catena del freddo e la logistica in uno degli ambienti più difficili del pianeta.

Carlo Barbante, cofondatore di Ice Memory, sottolinea che il progetto rappresenta un impegno decennale a tutela del patrimonio climatico per le generazioni future. Giuliana Panieri del Cnr-Isp esprime orgoglio per il contributo scientifico e l’eredità lasciata dallo studio del clima.


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