Calabria “amara” per il campo largo e per i 5 Stelle
Nessun valore aggiunto con Tridico per il centrosinistra allargato, il partito di Conte raccoglie più voti quando corre da solo
Calabria “amara” per il campo largo e per i 5 Stelle. Come ogni volta nelle ore immediatamente successive alla chiusura dei seggi di una consultazione elettorale, gli instant poll e gli exit poll di ieri pomeriggio hanno tracciato la strada dei risultati delle Regionali in Calabria.
Regionali Calabria, vittoria nettissima di Occhiuto
Questa volta numeri nettissimi, con Roberto Occhiuto riconfermato governatore e la sconfitta evidentissima di Pasquale Tridico, distanziato di circa venti punti. Numeri netti anche per un’affluenza in calo di un punto.
Con la Regione che aveva provato nelle ore finali dell’apertura dei seggi a tranquillizzare i media. Un milione e 900mila elettori chiamati alle urne, per gli uffici di Palazzo Campanella, che non erano tali per i 350mila calabresi all’estero che non possono votare per corrispondenza e per i 300mila fuori sede non rientrati per recarsi a seggi.
Non a caso due dati, pur distanziati e differenti per origine ed effetti, che sono la spia del malessere di una Calabria ancora “amara”.
Quella nella quale un impietoso sondaggio di You Trend rammentava che il riconfermato presidente di centrodestra è premiato dal gradimento del 45 per cento dei calabresi ma pure insidiato contemporaneamente dal 42 per cento di giudizi negativi.
Una opinione pubblica spaccata a metà, in una regione che però ha riconfermato chiaramente il favore al centrodestra. Segnando quella che è una sconfitta chiarissima del centrosinistra allargato ai 5 Stelle.
Nelle prime dichiarazioni di commento ai risultati delle urne, è ritornata protagonista “l’acqua” che lo era stata fino a pochi giorni fa, nel Mediterraneo ove navigava verso Gaza quella Global Sumud Flotilla che aveva portato le opposizioni sulla ribalta mediatica.
La vittoria del centrodestra ha fatto scattare il sarcasmo del senatore azzurro Maurizio Gasparri: “Conte, i grillini, la Schlein e tutte le sinistre fanno l’ennesimo buco nell’acqua. Navigano male ormai a sinistra”.
Dall’acqua del Mediterraneo solcato da Flotilla al buco nell’acqua in Calabria
Dall’acqua solcata dalla Flotilla a un buco nell’acqua che è molto più ampio di quanto può apparire. Una sconfitta segnata dall’insignificanza del peso che il cosentino Pasquale Tridico ha portato alla sua personale chance nella corsa contro Occhiuto e al partito che lo ha eletto a Bruxelles.
Nelle Regionali di quattro anni fa, promosse dopo la morte di Jole Santelli un anno prima eletta presidente, i 5 Stelle avevano ottenuto il 6,48 per cento nella coalizione di centrosinistra allargata anche a loro per sostenere la corsa di Amalia Cecilia Bruni. Stavolta, otterrebbero un risultato analogo.
Nullo, quindi, l’apporto di Tridico al partito di Giuseppe Conte, considerando che i voti alla sua lista personale sono, appunto, preferenze assegnate all’ex presidente Inps.
Voti a lui in Calabria, artefice del reddito di cittadinanza tanto vantato dai 5 Stelle e promotore di quello di dignità con il quale il “campo largo” sempre diviso su risultati e conseguenze del RdC, si era trovato d’accordo per raccogliere consensi in una regione malata di disoccupazione.
5 Stelle a bocca asciutta
Molti interrogativi, come i primi dopo il verdetto nelle Marche una settimana fa dopo la vittoria di Francesco Acquaroli e la sconfitta di Matteo Ricci, dopo questo esito delle Regionali in Calabria, per gli ostinati fautori del “campo largo”. E per chi, come Giuseppe Conte, se ne è furbamente “approfittato” imponendo al Pd due candidati governatori nella maratona elettorale delle sette consultazioni Regionali che si concluderà a fine novembre.
Lo dicono i numeri, per le sorti del partito che fu di Beppe Grillo, fatte le debite differenze tra consultazione e consultazione, dove il movimento pentastellato è stato, sempre e ovunque, altalenante. In Calabria, i 5 Stelle alle Politiche del 2022 ottennero, ovviamente correndo da soli, oltre il 29 per cento dei voti.
Alle Europee dell’anno scorso, nella stessa regione, ottennero più del 16 per cento dei voti, posizionandosi come il terzo partito più votato dopo Fratelli d’Italia e Forza Italia – Noi Moderati.
E superando perfino il Partito Democratico, che raccolse il 15,88 per cento. Il partito di Giuseppe Conte, quindi, finora ha guadagnato voti quando correva da solo e non intruppato nel poco convinto “campo largo”.
Che stavolta, al massimo, gli regalerà un governatore in Campania. Ammesso che Roberto Fico sappia sfilarsi da trappole e veleni di cui la regione è tra i laboratori politici più fertili in Italia.
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