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Udine: Italia Israele, alta tensione in città e l’ombra del Mossad

Udine blindata per Italia-Israele: timori di proteste, tensioni diplomatiche e rischio 3-0 a tavolino per ordine pubblico.

di Redazione Web -


Italia si prepara a vivere un’altra giornata ad alta tensione. Il 14 ottobre,  il “Bluenergy Stadium” di Udine sarà il cuore pulsante — e sorvegliatissimo — di una sfida che va ben oltre il calcio. Italia Israele, partita valida per la qualificazione ai prossimi mondiali che, a causa del delicato contesto internazionale, rischia di trasformarsi in un banco di prova per l’ordine pubblico.

Il Viminale ha disposto un piano di sicurezza mirato. Udine sarà blindata, con controlli a tappeto in città, nella zona limitrofa allo stadio. L’allerta è massima anche per via della grande manifestazione pro-Palestina annunciata nelle stesse ore del match. Le autorità temono infiltrazioni di facinorosi provenienti da altre regioni d’Italia e persino dall’estero.

L’ombra del Mossad e la smentita ufficiale

A far salire ulteriormente la tensione è la voce — mai del tutto smentita — di una presenza del Mossad sul territorio friulano. Secondo alcuni ambienti diplomatici, gli 007 israeliani avrebbero già inviato uomini in Italia per garantire la sicurezza della nazionale e dei suoi giocatori, che alloggeranno in una località segreta e super protetta. Il Ministero dell’Interno, tuttavia, ha definito tali notizie “prive di fondamento”, ribadendo che la sicurezza sarà gestita unicamente dalle autorità italiane. Ma tra gli addetti ai lavori serpeggia lo scetticismo, difficile pensare che Israele si affidi totalmente ad altri per la tutela dei propri atleti in un momento tanto teso.

Il rischio di un 3-0 a tavolino

In caso di incidenti o di impossibilità a disputare l’incontro, l’Italia perderebbe 3-0 a tavolino. Un’eventualità che nessuno vuole nemmeno immaginare, ma che resta sullo sfondo di un evento che ha assunto contorni politici, diplomatici e perfino di intelligence.

Mentre Udine si prepara a una giornata di alta tensione, resta un auspicio comune, che il 14 ottobre vinca lo sport e non la paura e la violenza.


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