Donald Trump ora può vincere davvero il Premio Nobel per la Pace?
Salvini e Tajani sono d'accordo. Ma pure Netanyahu e le famiglie degli ostaggi. L'appoggio da Taiwan e Pakistan
epa11853184 US President Donald J. Trump dances on stage after speaking at an event at the Circa Resort and Casino in Las Vegas, Nevada, USA, 25 January 2025. EPA/BIZUAYEHU TESFAYE
Un tempismo eccezionale rilancia le quotazioni di Donald Trump al Premio Nobel per la Pace. Il tycoon non l’ha mai nascosto: vuole, brama e ambisce il riconoscimento che già fu assegnato (sulla fiducia…) a Barack Obama. Rispetto al suo augustissimo e patinatissimo predecessore, però, The Don si presenta con in tasca un accordo importante, se non fondamentale, sulla pace in Medio Oriente e con le credenziali del “pacificatore”. Che gli sono state riconosciute, oltre che dagli attori politici e istituzionali, anche dalle famiglie degli ostaggi ancora in mano ad Hamas.
Trump può vincere il Premio Nobel per la Pace?
Se lo chiedono tutti. Pure Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri italiano. Che intervistato a Rtl 102.5, pur riconoscendo che “qualche mese fa sembrava una boutade”, ha affermato che “se raggiunge l’obiettivo della pace, certamente un titolo per concorrere per il premio Nobel ce l’ha sicuramente”. Pure Salvini, una volta tanto, è d’accordo con il suo collega: “Se le armi taceranno, Trump merita davvero il Premio Nobel per la Pace”. Certo, va considerato che, con tutto il rispetto per le autorità italiane, Roma può poco rispetto all’Accademia di Stoccolma. A cui, però, le richieste di insignire il presidente Trump del riconoscimento che già tu tributato (fin troppo leggermente?) a Obama, fioccano da ogni parte del mondo. Da Netanyahu (insieme ad Herzog) fino al presidente argentino Javier Milei, che con Trump e il mondo ebraico ha un rapporto più che privilegiato, rafforzato anche dalla sua recente conversione. Sostegno all’ipotesi arriverebbe anche dal Pakistan, felice della mediazione di Trump che ha disinnescato l’ennesima crisi con l’India. E da numerosi governi africani.
Dagli ostaggi a Taiwan
Le famiglie degli ostaggi in mano ad Hamas hanno scritto un’accorata lettera al Comitato per il Nobel: “In questo preciso momento, il piano globale del presidente Trump per liberare tutti gli ostaggi rimasti e porre fine a questa terribile guerra è sul tavolo”. E non è tutto: “Per la prima volta da mesi, confidiamo che il nostro incubo finisca finalmente. Mentre molti hanno parlato con eloquenza di pace, lui l’ha raggiunta”. E quindi: “Nell’ultimo anno, nessun leader o organizzazione ha contribuito alla pace nel mondo più del presidente Trump”. Un’altra richiesta è arrivata da Taipei: “Speriamo Taiwan possa continuare a godere del sostegno del presidente Trump. Se riuscirà a convincere Xi a rinunciare all’uso della forza contro Taiwan, otterrà certamente il Premio Nobel per la Pace”, ha affermato William Lai, presidente dell’Isola che Pechino considera ribelle.
Torna alle notizie in home