Laszlo Krasznahorkai conquista il Premio Nobel per la Letteratura
La decisione che premia il "profeta dell'apocalisse narrativa"
Ecco il premio Nobel 2025 per la Letteratura: è l’ungherese Laszlo Krasznahorkai, il “profeta dell’apocalisse”. Narrativa, si capisce. È la seconda volta che l’Ungheria “conquista” il premio nobel per le lettere. Prima di lui, difatti, era toccato, nel 2002, a Imre Kertész, insignito del riconoscimento internazionale per merito della sua “scrittura che sostiene l’esperienza fragile dell’individuo contro l’arbitrarietà barbarica della storia”.
Chi è Laszlo Krasznahorkai
Ha 71 anni, il nuovo Premio Nobel per la Letteratura. È tra i più importanti autori ungheresi e più in generale europei. Sicuramente tra i più originali. Si evince pure dalla motivazione che l’Accademia ha legato al riconoscimento per il letterato magiaro: “per la sua opera potente e visionaria che, nel mezzo di un terrore apocalittico, riafferma il potere dell’arte”. László Krasznahorkai s’è imposto sullo scenario internazionale già da tempo quando, nel 2015, ha conseguito il Man Booker International Prize. È autore, tra gli altri, di alcune opere già note al pubblico italiano come Satantango e Melancolia della Resistenza, oltre a “Il ritorno del Barone Wenckheim”, che gli è valso il National Book Award for Translated Literature nel 2019, “Guerra e guerra”, «Seiobo è discesa quaggiù” e “Avanti va il mondo”. Oltre all’impegno letterario, László Krasznahorkai ha firmato pure alcuni lavori teatrali e cinematografici. Insieme al regista Béla Tarr, in particolare, ha sceneggiato cinque film
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