Intervista a Ettore Rosato: “Sui programmi agli antipodi del campo largo”
Ettore Rosato è deputato e vicesegretario nazionale di Azione. 57 candeline spente nel mese di luglio, ma politico di lungo corso e di grande esperienza, in questa intervista il parlamentare triestino dice la sua sui temi cardine del momento politico: dalla finanziaria ormai all’orizzonte al complesso e delicato contesto economico, dai programmi del campo largo fino al giudizio sull’azione del governo nazionale e del presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Onorevole Rosato, tra poco si entrerà nel vivo della discussione sulla nuova finanziaria, un documento economico molto importante per il nostro Paese. Quale la posizione di Azione e su quali temi spingerete di più?
“Guardi, bisogna essere onesti: sulla tenuta dei conti pubblici il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha fatto un buon lavoro. Il rating dell’Italia è migliorato, lui ha saputo far parlare tutti i ministri del governo e non dar sfogo a tutte le loro aspettative. Adesso bisogna continuare ad essere coerenti e mettere in campo almeno un paio di misure efficaci e concrete per famiglie e imprese”.
In questa direzione, lei cosa propone nello specifico?
“Le nostre proposte saranno quelle di riattivare i meccanismi di industria 4.0, che hanno consentito alle nostre aziende di riproporsi competitive sul mercato e incrementare gli investimenti, da una parte. Dall’altra fronte, esiste uno strumento che ha funzionato bene ed è quello dell’assegno unico per i figli: a nostro giudizio, va implementato con risorse aggiuntive poiché rappresenta il provvedimento più efficace e utile per le famiglie italiane”.
Invece, a suo giudizio, cosa non sta funzionando a livello di scelte economiche e di politiche sociali da parte del governo di Giorgia Meloni?
“Temiamo moltissimo le cose che sentiamo sulle pensioni: pensare di stanziare tre miliardi di euro per mandare in pensione qualche decina di migliaia di persone tre mesi prima è una vera e propria follia. Se proprio si vuole investire su questo comparto, il governo trovi più risorse per le pensioni minime o crei un meccanismo virtuoso, come già accade negli Stati Uniti e in Germania, al fine di creare piani di accumulo per i nuovi nati”.
Onorevole Rosato, prima ha parlato della tutela e del rilancio delle imprese. Quale la sua posizione sulle politiche del presidente USA, Donald Trump, in tema di dazi e che impatto avranno o stanno avendo sul comparto produttivo, in particolare sull’agroalimentare italiano?
“È chiaro che il presidente degli Stati Uniti ha costruito una vera e propria trappola per consumatori e imprese europee: una trappola che penalizza immediatamente anche gli stessi cittadini americani. Insomma, la guerra tariffaria danneggia entrambe le parti dell’Atlantico. In questo contesto, va sottolineato che la negoziazione europea sui dazi si è rivelata totalmente inadeguata e lo abbiamo detto con forza sin da subito”.
A proposito di Ue, è d’accordo con Mario Draghi quando dice che l’Unione Europa avrebbe perso l’illusione di essere un protagonista della scena internazionale
“Mario Draghi lancia allarmi purtroppo inascoltati, sia sul fronte di cosa fare, che sul come farlo. Purtroppo il suo paper rivolto alla Unione Europea è rimasto per lo più inattuato. Davvero un grande danno”.
Onorevole Rosato, una battuta veloce sul tentativo di costituzione del campo largo nel centrosinistra non posso non chiedergliela. Cosa ne pensa?
“Guardi, il campo largo rappresenta un luogo della politica dove i contenuti sulla politica estera, sulla energia, sul lavoro, sulla giustizia, sull’ambiente, sono per la maggior parte agli antipodi di quello che pensiamo: dal sostegno alla Ucraina al sostegno al green deal, dal Job Act alla riforma della giustizia, dall’utilizzo del nucleare alla patrimoniale, l’elenco è piuttosto lungo”.
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