Bonus previdenziale nascita, la proposta del Covip
L'incentivo sarebbe funzionale sia alla formazione che alla pensione integrativa
La sessione di Bilancio entra nel vivo e fa capolino il bonus previdenziale nascita proposto dalla Covip
Terminata la prima tranche delle elezioni regionali d’autunno, il dibattito politico è pronto a orientarsi verso la manovra. La sessione di bilancio sta, infatti, per entrare nel vivo. Tra i punti più discussi ci saranno – come sempre – le pensioni, sulle quali già si prevede un acceso confronto. A differenza che in passato, quest’anno oltre che sugli anni di anzianità per ritrarsi dal lavoro, su ipotesi di scivoli e agevolazioni varie, il dibattito investirà anche un altro aspetto del capitolo pensioni, quello della previdenza integrativa.
Le proposte Covip
Complici alcune proposte avanzate da Mario Pepe, presidente della Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione), nella relazione annuale dell’Authority. Una prima idea riguarda la possibilità di aumentare la quota che i fondi pensione possono destinare agli investimenti, in particolare quelli a favore dell’economia reale. L’ipotesi, che ovviamente richiede un meccanismo di garanzia pubblico per le risorse affidate dai cittadini ai fondi previdenziali, sembrerebbe aver destato l’interesse del governo. Ma da Mario Pepe è giunta anche un’altra proposta che potrebbe trovare asilo durante l’esame della manovra: il bonus previdenziale alla nascita.
Dalla formazione alla pensione
Un assegno destinato ai neonati che, nell’idea del presidente della Covip, costituirebbe solo il primo passo di un meccanismo più complesso. L’idea è quella di introdurre una sorta di salvadanaio. Il bonus previdenziale nascita dovrebbe, infatti, essere incrementabile attraverso versamenti deducibili da parte di genitori e parenti stretti. Un investimento sul futuro che negli anni produrrebbe interessi e favorirebbe la realizzazione di una posizione previdenziale solida. La finalità, ovviamente, non sarebbe però solo previdenziale, ma anche legata a motivi di studio. La proposta prevede, dunque, che le risorse possano essere utilizzate a partire dal compimento del diciottesimo anno di età per motivi formativi.
L’esperimento in Trentino
Mentre siamo in attesa di vedere se la novità vedrà la luce, magari nel corso dell’iter della legge di bilancio o in un provvedimento apposito, complice la propria ‘autonomia’, il Trentino-Alto Adige si è portato avanti. Il bonus previdenziale nascita è stato infatti approvato dal Consiglio regionale e prevede un contributo di 1.100 euro, versato in cinque anni (300 euro il primo e 200 per ciascuno dei successivi quattro), per ogni bambino nato. Per godere del beneficio, i genitori dovranno semplicemente iscrivere il neonato a una forma di previdenza complementare riconosciuta dalla Covip.
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