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Esteri

Biden applaude Trump per l’accordo sul cessate il fuoco a Gaza

L'ex presidente: "Complimenti a lui, la strada verso l'accordo non è stata facile"

di Giovanni Vasso -


Non dite ai dem americani che l’ex presidente Joe Biden si è complimentato con l’arcinemico Donald Trump per la soluzione dell’impasse in Medio Oriente e per la pace che è arrivata, finalmente, sulla Striscia di Gaza. Sui social, Biden ha applaudito l’azione di Trump per Gaza e ha riconosciuto al presidente in carica di aver portato finalmente la pace in un territorio martoriato. E lo ha fatto tracciando un legame di continuità tra l’azione della sua amministrazione e quella del nuovo inquilino della Casa Bianca.

Gaza: Biden applaude Trump

È solo un tweet ma non è né banale né, tantomeno, era scontato. Biden, all’indomani della firma del cessate il fuoco per la Striscia di Gaza, ha reso onore al lavoro di Trump e del suo staff: “La strada verso questo accordo non è stata facile. La mia Amministrazione ha lavorato instancabilmente per riportare a casa gli ostaggi, fornire aiuti ai civili palestinesi e porre fine alla guerra. Faccio i miei complimenti al presidente Trump e al suo team per essere riusciti a portare a termine il nuovo accordo di cessate il fuoco”. Dopo aver rivolto un pensiero agli ostaggi, l’ex presidente s’è augurato che finalmente possa sorgere una nuova alba in cui israeliani e palestinesi godano di “uguali misure di pace, dignità e sicurezza”.

La liberazione degli ostaggi

Uno dei temi centrali dell’intervento social di Biden riguarda proprio la liberazione degli ostaggi a seguito dell’accordo voluto da Trump: “Sono profondamente grato e sollevato che questo giorno sia arrivato: per gli ultimi venti ostaggi viventi che hanno attraversato un inferno inimmaginabile e che finalmente si sono riuniti alle loro famiglie e ai loro cari, e per i civili di Gaza che hanno subito perdite incommensurabili e che finalmente avranno la possibilità  di ricostruire le loro vite”. Ecco, l’auspicio che si possa finalmente tornare a vivere a Gaza è di tutti e travalica la contrapposizione politica.


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