“Prevenire i rischi di fuga” e Bolsonaro resta ai domiciliari
Il giudice Alexandre de Moraes nega la libertà all'ex presidente brasiliano: ecco perché
Jair Bolsonaro resta ai domiciliari. Lo ha deciso la Corte suprema brasiliana e, in particolare, il giudice Alexandre de Moraes. Che sta diventando la sua nemesi nonché un avversario durissimo per gli Stati Uniti d’America. E in particolare per l’amministrazione Trump che vorrebbe vedere l’ex presidente carioca libero fin da subito. La decisione è arrivata durante la notte italiana. Tutte le misure cautelari imposte a Bolsonaro rimangono in vigore a cominciare, proprio dai domiciliari.
Bolsonaro resta ai domiciliari
Oltre a dover rimanere costretto a restare agli arresti domiciliari, Jair Bolsonaro non potrà utilizzare né telefoni cellulari e nemmeno i social network. Non è un divieto banale né una misura squisitamente accessoria. Nei mesi scorsi, difatti, alcuni video dell’ex presidente proiettati durante le manifestazioni politiche a suo sostegno avevano fatto insorgere forti polemiche e reso necessario, secondo i giudici, un avvitamento del regime cautelare imposto all’ex presidente brasiliano.
Perché l’ex presidente è nei guai
Jair Bolsonaro resta ai domiciliari dopo la condanna a 27 anni e tre mesi di reclusione a causa delle accuse di tentato colpo di Stato insorte dopo la sconfitta alle elezioni contro il grande vecchio del socialismo brasiliano, e sudamericano, Ignacio Lula. Secondo il giudice Alexandre de Moraes, l’ex presidente potrebbe scappare all’estero e il rischio va prevenuto a ogni costo. Pure quello di far arrabbiare, ancora di più, Donald Trump. Che, per agevolare la liberazione dell’amico, aveva imposto al governo brasiliano dazi pressanti e altissimi.
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