Il Papa da Mattarella ci ricorda qual è la nostra identità
Pace duratura vuol dire costruire una convivenza dignitosa, in nome del multilateralismo. Su questo Papa Leone XIV e Mattarella sono in totale sintonia (a differenza di quanto accade nuovamente a Gaza tra Hamas e Israele). Ieri però, nella sua visita ufficiale al Quirinale, il Papa ha lanciato un altro monito che facciamo nostro (anche per il nome che portiamo): bisogna “avere a cuore la memoria di chi ci ha preceduto e far tesoro delle tradizioni che ci hanno portato ad essere ciò che siamo”.
La nostra identità. Il Pontefice condanna chi non apprezza “abbastanza, a vari livelli, modelli e valori maturati nei secoli che segnano la nostra identità culturale; addirittura a volte pretendendo di cancellarne la rilevanza storica e umana. Non lasciamoci affascinare da modelli massificanti e fluidi che promuovono solo una parvenza di libertà; per rendere poi invece le persone dipendenti da forme di controllo” (schiavi felici, direbbe qualcuno). La nostra identità ci serve “per guardare al presente e al futuro con consapevolezza, serenità, responsabilità”. Per avere un orizzonte.
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