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Esteri

Israele annulla sanzioni su Gaza, dietrofront su valico di Rafah: “Non riapre oggi”

Hamas avrebbe comunicato ai mediatori internazionali l’intenzione di trasferire oggi in Israele altri quattro corpi

di Claudia Mari -


Secondo quanto riportato dall’emittente israeliana Kan il governo israeliano, che aveva deciso di riaprire oggi il valico di Rafah – e annullare le sanzioni a Gaza – ha fatto dietrofront.

Una fonte della sicurezza israeliana ha affermato che “il valico di Rafah non verrà aperto oggi e non si sa nemmeno quando ciò accadrà”. Lo scrive Ynet. La fonte ha aggiunto che “non è possibile farlo nemmeno dal punto di vista logistico. Dobbiamo recarci nella zona per controllare e inviare una squadra di avanguardia, ma questo richiede tempo. Si stima che con tutta probabilità si deciderà di tenere chiuso anche il valico anche domani”.

La decisione di riaprire, poi ritrattata, era arrivata dopo che Hamas aveva accelerato la restituzione dei corpi degli ostaggi israeliani deceduti. Un gesto che ha spinto Gerusalemme a sospendere le misure punitive previste, tra cui la chiusura del valico di confine con l’Egitto e la limitazione degli aiuti umanitari.

L’apertura del valico di Rafah, situato al confine tra Gaza ed Egitto, avrebbe consentito il passaggio di circa 600 camion di aiuti umanitari per la popolazione palestinese. Si tratta di convoglio organizzati dalle Nazioni Unite, da organizzazioni internazionali, dal settore privato e da Paesi donatori.

La consegna dei corpi degli ostaggi

La decisione del governo israeliano era maturata in seguito alla consegna da parte di Hamas di altri quattro corpi di ostaggi uccisi a Gaza. Tra le vittime recentemente identificate figurano Uriel Baruch, 35 anni, originario di Givon, rapito mentre tornava a casa dal festival musicale Nova, e Tamir Nimrodi, un soldato di 19 anni catturato durante l’attacco alla sua base vicino al valico di Erez.

Secondo quanto riferito dal Times of Israel Hamas avrebbe comunicato ai mediatori internazionali l’intenzione di trasferire oggi in Israele altri quattro corpi di ostaggi. Il processo di identificazione delle salme consegnate ieri potrebbe richiedere fino a due giorni. Le misure punitive erano state annunciate dopo che Hamas aveva inizialmente restituito soltanto quattro dei corpi richiesti, provocando la reazione del governo israeliano.


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