Witkoff racconta le condoglianze al negoziatore Hamas per il figlio
"Siamo entrambi membri dello stesso terribile club;: genitori che hanno seppellito i propri figli"
L’inviato speciale americano per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha raccontato in tv di quando ha formulato le sue condoglianze a uno dei leader di Hamas per la morte del figlio, rimasto ucciso da un raid delle forze armate israeliane a Doha. Le parole di Witkoff durante un programma televisivo della Cbs, 60 Minutes, in cui ha raccontato uno degli aspetti meno noti delle trattative, lunghe e complesse, tra le parti per tentare di arrivare a un cessate il fuoco su Gaza. Una vicenda che ha mostrato anche un lato umano, al di là delle contrapposizioni.
Le condoglianze di Witkoff al leader di Hamas
Un dolore immenso ha accomunato l’inviato speciale americano alla controparte palestinese. La perdita di un figlio. Witkoff ha spiegato in tv di aver avuto un confronto con Khalil al-Hayya, uno dei negoziatori di Hamas: “Gli abbiamo espresso le nostre condoglianze per la perdita di suo figlio, gli ho detto che anche io ho perso un figlio e che siamo entrambi membri dello stesso terribile club: genitori che hanno seppellito i propri figli”. All’incontro, come ha raccontato proprio l’inviato della Casa Bianca, c’erano anche il presidente Donald Trump e suo genero, Jared Kushner. Che, a sua volta, ha spiegato l’impatto che quell’atto di vicinanza ha avuto rispetto alle trattative.
“Vulnerabilità reciproca”
Lo stesso Kushner ha spiegato che “quando Steve e lui (al-Hayya, ndr) hanno parlato dei loro figli, si è passati dal negoziare con un’organizzazione terroristica al vedere due esseri umani che mostravano una sorta di vulnerabilità l’uno nei confronti dell’altro”. Le condoglianze di Witkoff al leader di Hamas hanno, in qualche modo, dato un supporto e non da poco alle trattative tra le parti per fermare le ostilità a Gaza.
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