Dopo le banche è la cedolare secca sugli affitti brevi a far litigare la maggioranza
Ancora screzi sulla manovra. Adesso spunta la norma fantasma
Altro giorno, altra polemica. Anche quest’anno la stesura della Manovra non manca di far litigare i partiti di maggioranza. Dopo il duro scontro sull’ipotesi di tassare gli extraprofitti di banche e assicurazioni, culminato con la minaccia di Forza Italia di far mancare il proprio sostegno alla legge di bilancio sia in Consiglio dei ministri che in Parlamento, adesso è la volta di una nuova frizione. Oggetto del contendere l’aumento delle imposte (la cedolare secca) sugli affitti brevi.
La norma fantasma trovata per caso
Scovato ‘casualmente’ in una bozza della manovra, l’incremento della cedolare secca sugli affitti brevi manda su tutte le furie gli azzurri che per la seconda volta in pochi giorni entrano in aperta polemica con gli alleati. E, al contempo, finiscono nel mirino dell’opposizione che li accusa non solo di essere ininfluenti, ma addirittura di non essere neanche a conoscenza del contenuto del provvedimento più importante che annualmente la maggioranza è chiamato a redigere. Dialettica politica a parte, però, appare oggettivamente paradossale che un testo come quello della manovra contenga interventi non opportunamente condivisi. Delle vere e proprie misure fantasma.
In un solo colpo abbattuti due mantra del centrodestra
Tanto più se prevedono l’aumento di questa o quella tassa e, a maggior ragione, se si tratta di imposte sulla casa, come quella della cedolare secca sugli affitti brevi, per l’appunto. In un sol colpo si sono abbattuti due mantra del centrodestra e, in particolare, di Forza Italia. Eppure, questa non è un’eccezione, perché la circostanza si ripete da tempo. Non siamo certamente alla “manina” invocata dai 5 Stelle quando erano al governo, ma qualcosa comunque non torna. Viene da chiedersi chi abbia effettivamente redatto il provvedimento. O meglio, da dove giungano le linee di indirizzo utilizzate dai tecnici del ministero dell’Economia per far quadrare i conti. Un interrogativo tanto più lecito alla luce del fatto che questa volta non sono solo i forzisti a protestare.
Attesa la modifica della norma da parte del Parlamento
Al fiume di dichiarazioni roboanti degli azzurri contro l’aumento della cedolare secca per gli affitti brevi, comprese quella del segretario Antonio Tajani e dei capigruppo di Camera e Senato, si è infatti aggiunto l’appunto polemico dell’altro vicepremier Matteo Salvini. Neanche dalla Lega, dunque, si guarda con favore alla novità. Quindi, chi l’ha voluta? Da dove arriva la proposta? E, soprattutto, che fine farà? L’unica di queste domande alla quale sembra possibile rispondere al momento è l’ultima. La norma, almeno a detta dei suoi oppositori, sarà modificata nel corso dell’esame parlamentare della manovra. Vedremo nel frattempo cos’altro salterà fuori all’insaputa dei partiti di maggioranza.
Torna alle notizie in home