Amazon avvia il piano di licenziamenti: rischiano in 30mila
La lettera che annuncia il piano: saranno sostituiti dall'Ai?
Amazon taglia posti di lavoro con l’accetta: scatta, da oggi, il piano da 30mila licenziamenti per il colosso dell’ecommerce. I dipendenti di Jeff Bazos, a quanto pare, potrebbero essere sostituiti da intelligenza artificiale e robot. Cosa che, nelle scorse settimane, l’azienda aveva smentito commentando un lungo reportage del New York Times secondo cui Amazon, presto, avrebbe avviato licenziamenti per dare spazio ad algoritmi e braccia meccaniche.
La lunga raffica di licenziamenti Amazon
Una lettera inviata dal Senior Vice President of People Experience and Technology, Beth Galetti, annuncia la svolta. Amazon si avvia a concretizzare “cambiamenti organizzativi che avranno un impatto su alcuni dei nostri collaboratori”, una bella frase per non dire licenziamenti. “Le riduzioni che annunciano oggi – continua Galietti – sono la continuazione di questo lavoro per rafforzarci ulteriormente, riducendo ulteriormente la burocrazia, rimuovendo livelli e ridistribuendo le risorse per garantire che investiamo nelle nostre principali attività e in ciò che conta di più per le esigenze attuali e future dei nostri clienti”. Quando c’è il cambiamento, come accaduto pure a Nestlé, a pagare sono sempre i lavoratori.
Il lavoro che non ingrana
Non è la prima controversia sui temi del lavoro questa di Amazon dopo l’ondata di licenziamenti che decimeranno le piante organiche. L’azienda è finita al centro delle polemiche, smentite dal colosso, per carità, e risalenti a qualche anno fa, per la questione dei bagni contingentati: il tempo massimo concesso ai dipendenti per andare alla toilette. Una vicenda tremenda che ha riportato le lancette dell’orologio all’800, più vicino a Charles Dickens che al rutilante mondo digitale annunciato dai profeti della Silicon Valley. Una delusione che, in fondo, rivela il volto del capitalismo digitale. Che, oltre le belle parole e le grandi ispirazioni, non è per niente diverso da quello di sempre.
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