L’auto di Martinez travolge e uccide disabile in carrozzina
Forse un malore, forse l’intenzione di cambiare carreggiata. È da questo dettaglio, da quella traiettoria improvvisa che ha spezzato la quiete di una mattina di fine ottobre, che parte l’indagine sulla morte del disabile Paolo Saibene, 81 anni, travolto martedì mattina a Fenegrò, nel Comasco, dal Suv di grossa cilindrata guidato dal secondo portiere dell’Inter, Josep Martinez, 27 anni.
La possibile dinamica dell’incidente
L’anziano, come ogni giorno, percorreva con la sua carrozzina elettrica il tratto di via Bergamo, poco lontano dal centro di allenamento di Appiano Gentile. A un certo punto, secondo i primi rilievi dei carabinieri di Cantù, avrebbe abbandonato la pista ciclabile per spostarsi verso la corsia opposta. Un gesto repentino, che testimoni e investigatori attribuiscono a un possibile malore improvviso o a una manovra di attraversamento. In quell’istante sopraggiungeva la vettura di Martinez, che l’ha travolto. La consulenza della Procura dovrà stabilire se la velocità del veicolo fosse commisurata ai limiti urbani. Il portiere spagnolo, indagato per omicidio stradale, si è fermato immediatamente, ha chiamato i soccorsi e atteso i sanitari del 118 accanto alla vittima, in stato di choc. L’arrivo dell’ambulanza e dell’elisoccorso non è bastato: Paolo Saibene è morto sul colpo per i traumi riportati.
Le indagini
Gli investigatori hanno aperto il fascicolo come previsto dalla legge in casi simili, a carico del calciatore: un atto dovuto, utile a consentire accertamenti completi. Gli inquirenti valuteranno la velocità dell’auto, la posizione della carrozzina, la visibilità lungo il tratto e l’eventuale possibilità di una frenata. Bisognerà comprendere se Saibene ha compiuto una manovra improvvisa che non ha consentito a Martinez di evitare l’investimento, oppure se la velocità del Suv era superiore al limite. Dai primi rilievi non emergerebbero condotte anomale del conducente, ma solo l’inchiesta potrà stabilire che cos’è accaduto. Martinez, che ha ripetuto di essersi trovata davanti la carrozzina e di non avere potuto evitare la collisione, è risultato negativo ai test di alcol e droga. A Fenegrò, piccolo centro di 3 mila abitanti, Paolo Saibene era una figura conosciuta: riservato, indipendente, abituato a muoversi da solo con la sua carrozzina per le vie del paese. Ieri mattina aveva salutato alcuni conoscenti prima di imboccare la strada principale. Poi la deviazione, forse per un improvviso mancamento, e l’impatto fatale. Martinez, arrivato all’Inter nel 2024 dopo l’esperienza con il Genoa, è rimasto profondamente scosso.
La decisione della società nerazzurra
La società nerazzurra ha annullato la conferenza stampa del tecnico Christian Chivu, prevista ieri alle 14, in segno di rispetto e silenzio. Lo spogliatoio si è stretto attorno al compagno, che da ore non riesce a parlare e ripete soltanto di aver visto “la carrozzina spostarsi di colpo”. Nei prossimi giorni la Procura di Como acquisirà le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, disporrà una perizia cinematica e attenderà i risultati dell’autopsia per chiarire se Saibene sia stato davvero colto da un malore. Solo allora si potrà stabilire se l’incidente sia stato una tragica fatalità o se vi siano elementi di responsabilità a carico del giocatore. Per ora resta una certezza: Saibene ha perso la vita e Martinez dovrà convivere per sempre con il dramma di quell’attimo.
Torna alle notizie in home