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Il dramma delle Filippine battute dal tifone Tino VIDEO

Vittime e danni, 70mila i rifugiati

di Dave Hill Cirio -


Immagini drammatiche arrivano dalle Filippine battute dal tifone Tino.

Il tifone Tino sulle Filippine

Il Paese sta affrontando gli effetti devastanti del tifone Kalmaegi, noto localmente come Tino. Questa tempesta tropicale ha colpito soprattutto le regioni centrali del Paese, in particolare le province di Cebu, Negros Occidental, Southern Leyte, e le isole Visayas.

Il tifone ha generato venti sostenuti fino a 150 km/h con raffiche che hanno raggiunto i 185-205 km/h. Le piogge torrenziali hanno causato inondazioni gravi, sommergendo case e strade, e costringendo migliaia di persone a cercare rifugio sui tetti delle loro abitazioni o in zone di evacuazione.

Il primo bilancio

Il bilancio delle vittime confermate è di almeno quattro morti, con altre persone disperse. Le cause dei decessi variano da cadute di alberi e crolli di muri, fino a eventi come fulmini.

Le inondazioni hanno provocato gravi interruzioni dei servizi essenziali, come l’erogazione dell’energia elettrica in diverse città e villaggi, aggravando la crisi per le famiglie colpite. Le autorità locali e i servizi di emergenza hanno attivato centri di accoglienza per sfollati, con oltre 70mila persone che hanno trovato rifugio nei rifugi di emergenza nelle province di Eastern Samar e Northern Samar.

Allerta continua

Le previsioni meteo indicano un graduale indebolimento del tifone mentre si sposta verso il Mar Cinese Meridionale, ma permangono condizioni di alta pericolosità con rischio di onde di tempesta alte oltre i 3 metri e nuove piogge intense nelle regioni ancora colpite.

Le popolazioni rimangono in allerta per possibili nuovi nubifragi e frane, soprattutto nei territori già fortemente danneggiati.

Le Filippine, che mediamente subiscono circa 20 tempeste tropicali ogni anno, stanno ancora cercando di riprendersi da una serie di calamità naturali avvenute negli ultimi mesi.

L’impatto di Kalmaegi ha aggravato una situazione umanitaria già critica, aumentando la vulnerabilità di molte famiglie alle condizioni climatiche estreme.

Le risposte di soccorso e di ricostruzione sono considerate insufficienti. Le difficoltà restano alte nei territori più colpiti, dove la popolazione affronta sfide legate alla sicurezza, alla disponibilità di acqua potabile e all’accesso ai servizi sanitari.


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