Maria non è Corredentrice, la nota dell’ex Santo Uffizio
Il documento del cardinal Fernandez approvato da Papa Leone
Maria non può essere detta “corredentrice”, arriva la nota dell’ex Santo Uffizio che ambisce a “valorizzare e purificare” la pietà popolare nei confronti della Madonna. Il documento è stato licenziato questa mattina. Firmato dal cardinal Víctor Manuel Fernández, prefetto del Dicastero per la dottrina della fede e approvato da Papa Leone, il 7 ottobre scorso. Il titolo della nota, che sicuramente farà discutere negli ambienti cattolici, è quello di Mater Populi fidelis. E punta a rettificare alcuni titoli che, nel corso del tempo, sono stati riconosciuti dalla fede delle persone semplici a Maria e avallati, forse in maniera troppo frettolosa e non perfettamente in linea con la visione dell’ex Santo Uffizio, da numerosi sacerdoti.
Maria non è Corredentrice
La fede e la devozione popolare hanno riconosciuto alla figura di Maria un ruolo decisivo e fondamentale ma il documento firmato dal cardinal Fernandez vuole rettificare l’entusiasmo e riportare tutto alla correttezza dottrinale. “Considerata la necessità di spiegare il ruolo subordinato di Maria a Cristo nell’opera della Redenzione, è sempre inappropriato usare il titolo di Corredentrice per definire la cooperazione di Maria. Questo titolo – spiega nella nota il Dicastero – rischia di oscurare l’unica mediazione salvifica di Cristo e, pertanto, può generare confusione e squilibrio nell’armonia delle verità della fede cristiana, perché ‘in nessun altro c’è salvezza. Non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati”.
La Madonna non dispensa grazia
Un altro punto controverso della fede mariana riguarda la “concessione” della grazia ai fedeli. La nota punta a rettificare un punto che già, per decenni, ha fatto impazzire i sacerdoti di fronte alla semplicità della fede popolare: “Nessuna persona umana, nemmeno gli Apostoli o la Santissima Vergine, può agire come dispensatore universale della grazia. Solo Dio può donare la grazia e lo fa per mezzo dell’umanità di Cristo, dal momento che Cristo-Uomo detiene la pienezza di grazia in quanto unigenito del Padre”.
La citazione da Dante Alighieri
Ma non è tutto: “Sebbene la Santissima Vergine Maria sia in modo eminente piena di grazia e Madre di Dio, lei stessa, come noi, è figlia adottiva del Padre ed anche, come scrive il poeta Dante Alighieri, figlia del tuo Figlio”. E quindi: “Lei coopera nell’economia della salvezza per una partecipazione derivata e subordinata. Per tanto, qualsiasi espressione circa la sua mediazione di grazia deve intendersi in analogia remota con Cristo e la sua unica mediazione. Nella perfetta immediatezza tra un essere umano e Dio, nella comunicazione della grazia, nemmeno Maria può intervenire. Né l’amicizia con Gesù Cristo né l’inabitazione trinitaria possono essere concepite come qualcosa che ci giunge attraverso Maria o i santi. In ogni caso, ciò che possiamo dire è che Maria desidera questo bene per noi e lo chiede insieme a noi”.
“Non si offende così Maria”
Togliere il titolo di “corredentrice” a Maria non offenderà di certo la Madre di Nostro Signore. E, anzi, chiarirà gli aspetti decisivi in modo da far crescere, ancora di più, la fede e i meriti dei devoti. “Quanto detto non offende né umilia Maria, perché tutto il suo essere è riferito al suo Signore -, puntualizza la nota del Dicastero – . ‘L’anima mia magnifica il Signore’. Per lei non c’è altra gloria che quella di Dio. Essendo Madre, raddoppia la sua gioia quando vede Cristo manifestare la bellezza inesauribile e sovrabbondante della sua gloria. Guarendo, trasformando e riempendo di sé i cuori di questi figli che ella ha accompagnato nel suo cammino verso il Signore. Pertanto, uno sguardo rivolto a lei che ci distogliesse da Cristo, o la mettesse allo stesso livello del Figlio di Dio, sarebbe estraneo alla dinamica propria di una fede autenticamente mariana”.
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