Quando la santità illumina l’educazione: Newman diventa Dottore della Chiesa
Leone XIV ha proclamato San John Henry Newman «Dottore della Chiesa» il 1° novembre scorso, in una piazza San Pietro gremita per l’occasione, nella Solennità di Tutti i Santi per la messa conclusiva del Giubileo del Mondo educativo. Ricordiamo la centralità del teologo inglese ed educatore, vissuto nel XIX secolo, proclamato 38° Dottore della Chiesa che prima di divenire cattolico a soli 24 anni era stato primate della Chiesa di Inghilterra e aveva anche insegnato ad Oxford. Pertanto, il Papa stesso, a margine dell’Angelus domenicale del 28 settembre scorso, aveva annunciato il conferimento del titolo a Newman, beatificato da Benedetto XVI il 19 settembre 2010 e poi canonizzato da Papa Francesco il 13 ottobre 2019.
Proclamazione di Newman Dottore della Chiesa
Nel contesto dell’evento giubilare che coinvolge studenti e docenti, il cardinale britannico – grande ispiratore della filosofia dell’educazione – è stato dichiarato co-patrono della missione educativa della Chiesa, insieme a san Tommaso d’Aquino. Leone XIV ha ricordato al mondo educativo la “grande festa” a cui la famiglia umana è destinata, in contrasto con i drammi sofferti a causa delle ingiustizie del presente. Pertanto, a tal proposito, ha rivolto il suo saluto alla delegazione della Chiesa d’Inghilterra, oltre che ai partecipanti alla “Corsa dei Santi” organizzata dagli ambienti ad ispirazione salesiana, svoltasi proprio domenica scorsa, quasi in concomitanza della celebrazione.
Il Santo Padre, nella festa di Tutti i Santi quindi, ci ricorda che tale ricorrenza è memoria viva, e afferma: “respiro a pieni polmoni della grande festa a cui è destinata l’umanità. A soffocarla, nell’attesa, sono i conflitti e le ingiustizie del tempo presente, ai quali la famiglia umana è chiamata a far fronte facendosi costruttrice di fraternità”. Quindi possiamo affermare che negli appelli che precedono la recita dell’Angelus in Piazza San Pietro, il Papa traccia un parallelo tra le questioni più liete del futuro e quelle più urgenti del presente aggiungiamo, compresa l’attuale emergenza educativa dei nostri giovani. Il Papa accoglie e saluta la delegazione della Chiesa d’Inghilterra guidata dall’arcivescovo di York, Stephen Cottrell.
Dialogo ecumenico e memoria della Chiesa
Una presenza che riaccende la “gioia” condivisa qualche giorno fa nello “storico incontro di preghiera” con re Carlo III d’Inghilterra nella Cappella Sistina. L’auspicio è che il neo-proclamato Dottore della Chiesa, san John Henry Newman, “accompagni il cammino dei cristiani verso la piena unità” orientati dalla cultura. Il giorno dopo la Commemorazione dei defunti, la Chiesa Cattolica si è riunita, nella mattina di lunedì 3 novembre presso l’Altare della Cattedra in San Pietro, al fine di omaggiare, tramite una Santa Messa, i Cardinali e i Vescovi deceduti nell’ultimo anno oltre, e non poteva essere altrimenti, al Vescovo di Roma, Papa Francesco.
In tale occasione, Prevost ha rivolto le seguenti parole nei confronti del suo predecessore: “E’ deceduto dopo aver aperto la Porta Santa e impartito a Roma e al mondo la Benedizione pasquale. Grazie al Giubileo tale celebrazione – per me la prima – acquista un sapore caratteristico: il sapore della speranza cristiana” ha spiegato Leone nell’omelia del mattino.
L’omaggio a Papa Francesco e la preghiera personale
Il Santo Padre non si è limitato solo a tale omaggio, infatti con un fuori programma: in serata Papa Leone, prima di recarsi a Castel Gandolfo per la sua giornata di riposo settimanale, ha effettuato una piccola deviazione verso la basilica di Santa Maria Maggiore, luogo scelto da Francesco per la sua sepoltura.Intorno alle ore 20, Leone si è fermato in preghiera davanti la tomba di Bergoglio, deponendo un mazzo di fiori bianchi in segno di rispetto e gratitudine, al quale è seguito un attimo di preghiera silenziosa e devota da parte di Sua Santità. Momento di rara commozione quest’ultimo, data la solennità e la straordinarietà del contesto. Successivamente, il pontefice statunitense ha voluto sostare in preghiera davanti all’icona della Salus Populi Romani, anche questa particolarmente cara a Bergoglio, per poi riprendere il cammino verso Castel Gandolfo.
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