L'identità: Storie, volti e voci al femminile Poltrone Rosse



Esteri

“Non sapevo fosse il Louvre”: youtuber arrestato per il colpo

La folle giustificazione del 39enne, le falle della sicurezza: l'ombra del committente straniero. La Francia si divide

di Cristiana Flaminio -


“Non sapevo fosse il Louvre”, la giustificazione folle dello youtuber arrestato per il clamoroso furto alla Galleria Apollon. Un 39enne, noto sulla francosfera digitale con il nome di Doudou Cross Bitume, è finito in carcere con l’accusa di aver fatto parte della banda che ha svaligiato i gioielli dell’imperatrice Eugenia. Ma, interrogato dagli inquirenti, l’uomo ha fornito una versione dei fatti a dir poco farneticante, che non sembra stare in piedi. Così folle, forse, da potergli addirittura credere. Come già stanno facendo migliaia di cittadini in una Francia che già si divide (ancora) tra innocentisti e colpevolisti.

Uno youtuber al Louvre

Di youtuber, al Louvre, ce ne sono stati a bizzeffe. Ma nessuno, finora, come Doudou, l’uomo che macinava views sui social maltrattando motociclette. Agli inquirenti ha raccontato di aver agito su ordine di un non meglio identificato né identificabile committente straniero. Dalla (supposta) Spectre gli sarebbe arrivato l’ordine di svaligiare l’edificio e di far razzia dei gioielli. Ma lui, Doudou, credeva – ha detto – che quello non fosse il Louvre, immaginando il museo si trovasse sotto la Piramide e che la domenica rimanesse chiuso. Una giustificazione folle considerando che lo stesso youtuber che non sapeva dove fosse il Louvre, negli anni passati, avrebbe lavorato come addetto alla sicurezza per il sistema museale parigino.

La sagra dell’incompetenza

Il quadro che si sta svelando attorno al grande furto del Louvre e le parole dello youtuber aggiungono una nota di follia, l’ennesima, all’accaduto. Le dichiarazioni del 39enne, già noto alle forze dell’ordine per ben quindici precedenti penali, sono state ritenute “sconcertanti”. Ma tutto quello che è accaduto sembra proprio un inno alla stupidità. Un ladro che svaligia, senza saperlo e perdendosi parte della refurtiva per strada, uno dei musei più importanti al mondo che, a sua volta, si difende con strumenti ridicoli, come la password “Louvre” del sistema di sicurezza. La sagra dell’incompetenza altro che capolavoro di astuzia e pianificazione.


Torna alle notizie in home