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Ergastolo a Turetta, la Procura Generale rinuncia all’appello

Rimane inevasa la ricerca di approfondire l'assenza della aggravante della crudeltà per l'omicidio Cecchettin

di Giorgio Brescia -


Dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Venezia arriva la rinuncia a presentare appello contro la condanna all’ergastolo di Filippo Turetta, condannato per il sequestro e l’omicidio di Giulia Cecchettin.

Turetta, Procura Generale rinuncia all’appello

La decisione chiude di fatto il contenzioso giudiziario sul caso. Anche Turetta aveva già deciso di rinunciare ai motivi di appello depositati dai suoi legali. Scelta comunicata tramite una lettera inviata agli uffici giudiziari. Cancellata, quindi, la prima udienza di secondo grado, inizialmente fissata per il 14 novembre.

La precedente rinuncia dell’omicida di Giulia

I motivi della rinuncia, da ricercare nell’adattamento alla decisione del condannato. In una lettera trasmessa alle autorità dichiaratosi sinceramente pentito preferendo assumersi pienamente la responsabilità delle proprie azioni. Nella lettera, Turetta scriveva di voler accettare la pena inflitta in primo grado senza ulteriori contestazioni. E affermava di non voler dilungarsi nel percorso giudiziario con altri gradi di giudizio.

Ora, cosa succede?

Dal punto di vista processuale, la rinuncia al secondo grado rende definitiva la condanna all’ergastolo.

Emerge, in alcune considerazioni, un senso di insoddisfazione in relazione alla possibilità mancata di approfondire alcuni aspetti della sentenza, come l’aggravante della crudeltà che era stata contestata in appello.

Rimane quindi aperto il dibattito sull’opportunità di eventuali approfondimenti giuridici. Approfondire l’aggravante della crudeltà avrebbe significato riconoscere una colpevolezza maggiore e forse maggiori restrizioni nella detenzione, ma la sua esclusione non determina oggi una modifica sostanziale della pena inflitta.

Potrebbe, in via di ipotesi, influenzare tecnicamente le richieste future di attenuazione delle misure detentive, con un margine minimo in più per Turetta rispetto a un’ipotesi in cui la crudeltà fosse stata riconosciuta.


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