Alla Consulta il decreto per Milano-Cortina, Meloni mantiene la calma
Sarà la Corte Costituzionale a dire l'ultima parola sullo stop alle indagini di Milano sugli appalti
La vicenda del decreto del governo Meloni per Milano-Cortina 2026 entra ora nel campo della Consulta.
Alla Consulta la decisione sullo stop alle indagini
La Gip di Milano Patrizia Nobile ha sollevato l’ipotesi di incostituzionalità del provvedimento. Una storia partita dal varo del decreto nel giugno 2024, pochi giorni dopo lo scoppio di un’inchiesta sugli appalti per la manifestazione.
Il decreto per Milano-Cortina
L’esecutivo affermava senza mezzi termini la natura di ente di diritto privato della Fondazione Milano-Cortina. Una norma letta come un intervento a gamba tesa, che impediva il proseguimento delle indagini. Una materia controversa.
All’inizio del 2025, l’Anac presieduta da Giuseppe Busia aveva pure depositato un parere motivato in cui sosteneva che la Fondazione Milano-Cortina 2026, nonostante le posizioni del governo Meloni, “appare configurabile come organismo di diritto pubblico”.
La “coda avvelenata” dell’archiviazione
Poi, nell’aprile scorso, la mossa del procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, la richiesta di archiviazione con quella subito letta come “una coda avvelenata”. Insieme ai pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis, la richiesta al Gip di sottoporre la questione alla Consulta, nell’ipotesi che il pronunciamento governativo fosse incostituzionale.
La reazione di Palazzo Chigi
C’era ieri già tutto e tanto per aspettarsi un nuovo episodio dell’acceso scontro governo-magistratura, con la premier a ribadire le ingerenze dei giudici sull’operato del governo.
Invece, stavolta, la reazione al calor bianco non c’è stata. Come nel recente caso del Ponte sullo Stretto di Messina bocciato dalla Corte dei conti quando i toni ufficiali erano divenuti morbidi, anche nelle parole del vicepremier Matteo Salvini, dopo l’iniziale accusa di “invadenza”, da Palazzo Chigi è arrivata “serenità” e “fiduciosa attesa” della valutazione della Corte costituzionale.
Trascurando perfino che, nelle sue 53 pagine, la Gip Nobile evidenzi che le indagini stoppate dal decreto del governo trattino “fattispecie penali”, come la corruzione, che sono “anche oggetto di uno specifico obbligo sovranazionale di penalizzazione”, come la Convenzione delle Nazioni Unite “contro la corruzione”.
Fontana a muso duro
Nel centrodestra, fino a ieri sera, a muso duro si esprimeva solo il governatore lombardo Attilio Fontana, che nutre solide certezze. “Ci vuole elasticità – ha detto a 7 Gold – . I giudici stanno cercando di mettere delle zeppe in un’organizzazione che sta funzionando e sta dando risposte eccellenti”. Al presidente di Regione non sta bene che sia la Consulta a dire la parola fine a questo episodio della storia di Milano-Cortina.
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