Lo Stato ebraico bombarda il Libano. Il presidente Aoun: “È un crimine”
Nella mattinata di ieri, Papa Leone XIV ha ricevuto in udienza, nel Palazzo Apostolico Vaticano, Mahmoud Abbas, presidente dell’Autorità nazionale palestinese, in concomitanza con il 10° anniversario dell’Accordo Globale tra la Santa Sede e lo Stato di Palestina, siglato il 26 giugno 2015. “Durante il cordiale colloquio – si legge in una nota – è stata constatata l’urgenza di prestare soccorso alla popolazione civile a Gaza e di porre termine al conflitto, perseguendo la prospettiva della soluzione a due Stati”.
Le violazioni israeliane a Gaza
L’equilibrio nell’enclave palestinese è appeso a un filo. Israele continua a sparare alimentando la spirale di violenza che al momento rende difficile immaginare una pace duratura. Il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, di base già sbilanciato a favore di Tel Aviv, prevede una serie di incastri difficili, che richiedono la piena collaborazione di tutti gli attori coinvolti.
Un quindicenne palestinese è stato ucciso dai soldati israeliani dell’Idf ad al-Yamun, in Cisgiordania. Lo ha reso noto il ministero della Sanità palestinese precisando che il corpo della vittima, Murad Abu Seifin, è stato trattenuto nello Stato ebraico. Le Idf hanno spiegato che Abu Seifin aveva lanciato un ordigno contro i militari israeliani, che hanno aperto il fuoco. Diversa la ricostruzione dei testimoni palestinesi, secondo i quali le Forze di difesa israeliana hanno fatto irruzione ad al-Yamun e hanno sparato ad Abu Seifin mentre si trovava per strada. Il ragazzo è stato colpito da quattro proiettili. I militari israeliani avrebbero impedito ai soccorsi di raggiungerlo, facendolo morire dissanguato.
La violenza dei coloni ad Al-Aqsa
Circa 920 coloni israeliani hanno preso d’assalto il complesso della moschea di Al-Aqsa, sotto la stretta protezione delle forze israeliane. A riferirlo è stata l’agenzia di stampa palestinese Wafa citando il governatorato di Gerusalemme. I coloni hanno compiuto “azioni provocatorie e rituali talmudici”.
Herzog ringrazia Trump
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha inviato un messaggio di elogio e gratitudine a Trump, nel giorno del primo anniversario della sua rielezione alla Casa Bianca. “Siamo al suo fianco mentre continua a battersi per la pace, la stabilità nella nostra regione e la completa eradicazione del terrorismo”, ha scritto Herzog sul social X, ringraziando il tycoon “per la sua incrollabile amicizia e la sua coraggiosa leadership”.
Gli attacchi di Israele in Libano
Le truppe israeliane hanno annunciato di aver “completato una serie” di raid contro obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano, effettuati dopo aver allertato la popolazione civile. “Le Idf hanno completato una serie di attacchi contro infrastrutture terroristiche e depositi” della “Forza Radwan nel sud del Libano”, hanno comunicato via X, accusando i miliziani sciiti di “proseguire nel tentativo di ripristinare le infrastrutture terroristiche nel sud del Libano”. Per il presidente libanese Joseph Aoun si è trattato di un “crimine” che dimostra come Israele rifiuti “qualsiasi soluzione negoziata”.
Gli avvisi diffusi prima delle operazioni hanno seminato il panico tra la popolazione libanese. I genitori sono corsi verso le scuole per andare a prendere i figli e il traffico è impazzito. Niente lezioni oggi in alcune scuole di aree del sud del Libano.
La posizione di Hezbollah
In una lettera aperta ai leader e al popolo libanese, il movimento Hezbollah ha espresso l’impegno a battersi “per la sovranità nazionale”, respingendo “qualsiasi tentativo di trascinare il Libano in nuovi round negoziali che servano gli interessi e gli obiettivi aggressivi dell’entità sionista”, che ha proseguito con le sue “violazioni via terra, mare e aria, sfidando ogni appello a cessare gli attacchi e persistendo nella violazione senza freni della sovranità libanese”.