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Finanza in movimento: lo sport diventa investimento sociale

di Laura Tecce -


Lo sport non è solo competizione o spettacolo: è una delle forme più concrete di inclusione e una leva economica capace di rigenerare territori e comunità. Negli ultimi anni anche il sistema bancario italiano ha iniziato a riconoscerne il valore, sostenendo con le società sportive, i giovani atleti e i progetti che portano benessere nei territori.

La sfida è duplice: da un lato facilitare l’accesso al credito per le realtà che operano nello sport, dall’altro valorizzare lo sport come investimento ad alto impatto sociale. A guidare questa trasformazione c’è l’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, la banca pubblica che da oltre sessant’anni finanzia la costruzione e la riqualificazione di impianti sportivi in tutta Italia.

Con il nuovo Piano strategico 2025-2030, l’ICSC ha scelto di rilanciare il proprio ruolo con una visione ancor più ampia: sostenere la crescita dello sport come infrastruttura sociale, ridurre i divari territoriali e promuovere sostenibilità e innovazione. L’obiettivo non è solo costruire palestre o impianti ma creare luoghi di incontro e formazione.

Accanto a questa presenza istituzionale, anche il settore bancario privato sta riscoprendo il valore dello sport come investimento umano e sociale. Intesa Sanpaolo sostiene lo sport “in tutte le sue forme come veicolo di crescita individuale e coesione sociale, riconoscendo nei valori che lo animano – la lealtà, il rispetto delle regole, la disciplina, il merito – i principi affini alla propria cultura d’impresa” e lo fa attraverso partnership strategiche, come con i Giochi Olimpici e Paralimpici Milano Cortina 2026 – di cui è Premium partner-, progetti di inclusione sociale e iniziative per i giovani come borse di studio per il tennis e prodotti assicurativi specifici, come la polizza isyProtezione Sport dedicata agli atleti.

Il binomio finanza-sport si muove oggi verso modelli ESG (Environmental, Social, Governance) sostenibili, etcici e inclusivi e tra le esperienze più significative emerge quella di Banca Ifis, che ha scelto di mettere lo sport al centro della propria visione di sostenibilità.

Con la guida del presidente Ernesto Fürstenberg Fassio, l’istituto ha promosso una nuova cultura finanziaria attenta all’impatto sociale, sostenendo ricerche e progetti che mostrano come il sistema sportivo italiano generi oltre 120 miliardi di euro l’anno e produca un ritorno di oltre quattro euro di valore sociale per ogni euro investito nello sport giovanile.

Banca Ifis ha inoltre tradotto questi dati in azioni concrete: borse di studio per i giovani medagliati del Coni, campagne dedicate ai valori dello sport e una comunicazione che racconta la competizione non come scontro, ma come opportunità di crescita. Una visione moderna, che non si accontenta di “finanziare”, ma vuole accompagnare, formare, generare fiducia. In un Paese in cui lo sport è ancora troppo spesso sacrificato da burocrazia e carenze infrastrutturali, questo tipo di approccio rappresenta un segnale importante: lo sport non è un costo, ma un investimento sociale, un terreno su cui costruire futuro.


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